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Alessia Cara

Sicuramente non è la prima volta che sentite il suo nome e nel caso in cui lo è, lasciatemelo dire, avete un’enorme lacuna. Alessia Caracciolo è una giovane cantautrice pop canadese nata a Brampton l’11 luglio del 1996 da padre e madre italiani: non c’è da meravigliarsi se sia lei che i suoi tre fratelli sappiano parlare fluentemente italiano. Ad ogni modo, se la prova di questo suo bilinguismo si cerca nella sua discografia, si noterà che Alessia non si esprime che in inglese. E che inglese! Basti prendere da esempio il suo primo singolo Here, scritto in collaborazione con Sebastian Kole, rilasciato il 30 aprile 2015. Il brano, estremamente orecchiabile, si fa strada facilmente nella mente di un ascoltatore con una minima conoscenza dell’inglese: le frasi sono brevi e di semplice comprensione e, nonostante una lieve ripetitività data dal ritornello, il pezzo non risulta quasi mai scontato. Entrando un po’ più nello specifico, è evidente il disagio che prova Alessia, trovandosi ad un party al quale non vuole essere, con gente che non conosce e che non ha il minimo interesse nei suoi confronti ed è ovvio che il sentimento sia perfettamente reciproco. La canzone si dimostra sin dall’inizio un enorme successo e, con più di 25.000 ascolti solo in Italia, diventa presto disco d’oro. In principio parte del EP Four Pink Walls, fa poi parte dell’album di debutto della cantante intitolato Know-It-All, nel quale compaiono brani come Scars to your beautiful e Seventeen. Tra i numerosi featuring troviamo il brano WILD con Troye Sivan, che farà poi parte del suo album Blue Neighbourhood, nel quale compare cantando una strofa scritta da lei. Nel 2018 rilascia il suo secondo album, The pains of growing, nel quale esprime la sua visione dei “dolori della crescita”, ovviamente in senso tutt’altro che fisico. L’album, talvolta pop talvolta R&B, rappresenta un gran passo avanti per la cantante, in quanto finalmente trova un suo sound, unico e personale, decisamente invidiabile. I due singoli, Growing pains e Trust my lonely, come anche il resto dell’album, illustrano la condizione che tutti siamo costretti a vivere durante la nostra crescita, da qui “growing”, in particolare durante l’adolescenza. Che si tratti di drammi amorosi, dubbi circa l’esistenza di un’entità superiore alla quale appellarsi dandole il titolo di “Dio” o mera insicurezza, Alessia riesce sempre a dare a chiunque ne abbia voglia la possibilità di rispecchiarsi nei suoi testi. Ma la cantante non si limita certo a due album e, non troppo tempo fa, il 6 settembre 2019 rilascia il suo secondo EP This summer. L’EP, composto da 6 brani, non si distacca troppo dal “vecchio” sound dell’artista canadese, lo rivisita invece in modo da renderlo ancora più unico nel suo genere. È importante notare come Alessia non si ponga mai come uno spirito ribelle dall’estrema eccentricità, ma piuttosto come un’anima semplice e pacata, quasi anonima, senza mai risultare tale. Sarà proprio questo il segreto del suo successo? Beatrice Inì.

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