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Calcutta, ci manchi :(

“Che fine ha fatto Calcutta?”: è la domanda che sicuramente ogni fan del cantautore si è posto almeno una volta, dopo il suo apparente ritiro dalle scene di ormai 18 mesi fa. In quest’epoca nella quale i social costituiscono a tal punto la nostra quotidianità, essi sono un valido mezzo con cui essere costantemente connessi anche alla vita dei propri fan: in quest’ottica, acquista il suo peso pensare che l’ultimo post del profilo Instagram di Calcutta risale ormai al 22 settembre 2021. Ma per adesso, in attesa di un suo prossimo ritorno, riviviamo un po’ l’excursus della carriera del cantautore di Latina, il cui vero nome è Edoardo D’Erme. Segnalatosi nel 2012 con l’album “Forse...”, in realtà raggiunge la notorietà nazionale col secondo dei tre album che ha ora all’attivo, “Mainstream”, in particolar modo col primo singolo estratto da questo, “Cosa mi manchi a fare”. Ricordiamo il suo ultimo singolo di successo: “Sorriso (Milano Dateo)”, del 2019, a cui è seguito soltanto “Gabbiano”, pubblicata in collaborazione coi Pop X. Ma una collaborazione che è rimasta particolarmente impressa nella mente degli ascoltatori è quella rappresentata da “Laurea ad honorem”, con Marracash, in “Noi, loro, gli altri”. Sin dagli albori del suo successo, Calcutta si è distinto e diversificato dagli altri per il suo stile di scrittura, definito spesso “personale”: con questa formula si fa riferimento all’unicità della sua chiave di espressione, non assimilabile al così frequente e banale “già sentito”. Inoltre, gli si riconosce la capacità di saperti entrare dentro, quasi come se ti conoscesse, trasportandoti nella sua più intima dimensione, caratterizzata da costanti rimandi ai concetti più disparati, che vengono magicamente associati insieme: ed è così che “Venezia è bella, ma non è il mio mare” o che “Milano è un ospedale”, per citare solo alcune frasi dei suoi testi, solo in apparenza banali, ma invece molto intensi (per i veri amanti dell’indie ben fatto). Il 1° gennaio 2022, il cantautore si era divertito ad incuriosirci col suo criptico messaggio: “Sono stato il primo del 2022 ad ascoltare una mia canzone nuova. Ma non credo sarò l’ultimo. Auguri a voi”. Ora, ecco che alla luce dei fatti possiamo affermare che così non è stato... In conclusione, è bene però specificare che è importante per qualsivoglia autore o artista ritagliarsi i propri momenti di pausa e allontanamento dalle scene: forse semplicemente non siamo più abituati a ciò, visti i tempi che corrono e che vogliono noi tutti più attivi, più aggiornati e più al passo che mai, dunque anche i cantanti. Ma chi decide quale sia il verso giusto di stare al passo? Detto ciò, sono certa che io e molti altri staremo silenziosamente attendendo un’improvvisa ricomparsa di un autore per me così necessario, ma anche che nel frattempo trascorreremo i nostri momenti in ascolto dei suoi numerosi testi. Calcutta, ci manchi!

Lisa Caruso


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