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Cinebooks: Animali Fantastici

Per tre anni mi è stato chiesto di parlare di Harry Potter e del meraviglioso universo creato da J.K. Rowling…e forse è finalmente arrivato il momento! A portarmi qui non è però la saga canonica, di cui si è già parlato abbondantemente, bensì il chiacchierato prequel: Animali Fantastici, vincitore nel 2017 di un premio Oscar, quello ai migliori costumi.

Ci troviamo ancora nel Wizarding World, circa sessant’anni prima degli eventi già conosciuti, ma a cambiare non è solo il setting, non più in Inghilterra, ma anche il protagonista: si tratta di Newt Scamander (interpretato dall’affascinante Eddie Redmayne), che avevamo già incontrato in precedenza, anche se sono sicuro che solo i fan più attenti ricorderanno di chi si tratta. L’avevamo infatti incontrato nel primo episodio della saga, “Harry Potter e la pietra filosofale”, in veste di autore del volume scolastico di Cura delle creature magiche: “Animali fantastici e dove trovarli”. La storia non si sofferma però solo intorno alla figura di Newt. La Rowling, sceneggiatrice dei due film, la usa infatti come pretesto per parlare di una trama assai più grande e di cui, anche in questo caso, siamo già a conoscenza. Fra la fine del primo film e l’inizio del secondo, infatti, vengono introdotti dei volti a noi molto noti: Gellert Grindelwald, mago oscuro dalla potenza inaudita e possessore, ai tempi, della Bacchetta di Sambuco, interpretato da un magnetico e convincente Jonny Depp; Albus Silente (impersonato invece da Jude Law), che ai tempi era professore di Trasfigurazione ad Hogwarts, insieme ad una giovanissima Minerva McGranitt. Ed a coronare il tutto, ovviamente, ci sono creature magiche onnipresenti in tutte le scene.

Insomma, J.K., come al solito, è riuscita a trasportarci in una storia ancora una volta destinata ad entrare negli annali del Fantasy. Nelle ultime settimane, però, ci sono state opinioni contrastanti riguardo al secondo capitolo della saga, ovvero “Animali fantastici: i crimini di Grindelwald”. Mentre il film convince molto dal punto di vista tecnico ed anche grazie all’interpretazione carismatica di Depp, a dividere la critica è invece la sceneggiatura, ritenuta troppo piena di storylines, alcune anche inutili. La mia opinione non è tuttavia tragica come quella sostenuta da altri fan. È un punto di accordo comune quello secondo cui il primo film è ben riuscito sotto tutti i punti di vista, considerato che la sua funzione, secondo me, era quella di dare un contesto spazio-temporale che convincesse. Il secondo, invece, al contrario del primo, ha lo scopo di mettere in tavola tutte le trame che saranno portate avanti nei prossimi tre film, riuscendo nel proprio intento, anche se magari non nel migliore dei modi. È vero: le sottotrame sono troppe. Alcune, giustamente, sono indispensabili; altre, invece, non riescono neanche lontanamente nel loro intento. Perciò, la pellicola, dotata di un finale a dir poco scioccante, ha bisogno di spiegazioni molto chiare che, per dirla tutta, conoscendo la Rowling, non tarderanno ad arrivare. Speriamo perciò che il tempo voli e che il 2020 arrivi presto!

Mattia Zisa

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