In una società sempre più colpita dalla crisi, dalla quale è difficile uscire, sta aumentando sempre di più il numero di coloro che si affidano al gioco d’azzardo. Tutti i media si fanno portavoce ogni giorno di migliaia di messaggi che invitano a giocare. Le forme di gioco che promettono denaro in caso di vincita sono molte: gratta e vinci, lotto, slot machine, casinò. Anche se gli spot pubblicitari invitano a giocare con moderazione, molti sono coloro che non riescono a smettere di giocare. Si è creata, infatti, una nuova forma di dipendenza. Quest’ultima può essere considerata una malattia vera e propria, come avviene nel caso dell’assuefazione alla droga, al sesso o all’alcool. Cadere in questa affezione è molto semplice, si rischia così di indebitarsi fino al collo e di buttare al vento tutti i risparmi di una vita. Questo perché molto spesso chi gioca non accetta di aver perso e, per recuperare la somma investita in precedenza, continua a giocare. Per coloro che ne dipendono continuare a giocare è normale e, così facendo, mettono in secondo piano le loro normali attività e rischiano di creare seri problemi all’interno della propria famiglia. Si pensi a tutte quelle famiglie che hanno perso i loro beni proprio perché un membro è stato vittima della dipendenza da gioco. Solitamente si inizia perché si è bombardati dalle continue offerte come gratta e vinci, che promettono vincite più facili, o casinò aperti per tutto l’arco della giornata. Il livello culturale, l’ambiente in cui si cresce e la crisi economica che stiamo vivendo fanno aggravare ulteriormente il problema. Fortunatamente, oggi si considera la dipendenza da gioco una malattia e, quindi, esistono dei centri specializzati che offrono cure, soprattutto psicologiche, per questa patologia. Oltre agli psicologi, che cercano di correggere queste sbagliate interpretazioni della realtà, ci sono anche assistenti sociali che indagano sui rapporti familiari del malato per capire cosa possa averlo portato a iniziare a giocare. Prendere coscienza di essere sotto una dipendenza non è affatto facile, poiché l’individuo fa molta difficoltà ad accettarlo; egli è convinto che possa smettere in qualsiasi momento, proprio come avviene nei casi dei tossicodipendenti o degli alcolisti. Per questa malattia sono stati creati dei farmaci che sono in grado di interagire sul desiderio di gioco facendolo diminuire. Quanti malati riescono a guarire da questa dipendenza? I medici difficilmente usano il temine «guarigione» perché può bastare davvero poco per ricadere nel vizio.
Angelo Vindigni e Gabriele Pitino

Comments