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Do i wanna know?

Gli Arctic Monkeys e il lato oscuro dell'amore


Poliedrici e stravaganti, questi sono gli aggettivi che meglio descrivono gli Arctic Monkeys, gruppo inglese formatosi nel 2002 a Sheffield che vanta 6 Brit Awards e 2 nomination ai Grammy Awards. Il gruppo è sempre stato nella sfera musicale indie rock, anche se ha cambiato nettamente stile ad ogni album, un tratto distintivo della band. Il loro primo album, “Whatever People Say I Am, That's What I'm Not”, edito nel 2006, è divenuto l'album di debutto più venduto nella storia della musica britannica, mentre “AM”, pubblicato nel 2013, è quello che più ha colpito il pubblico e anche me, in particolare con la canzone “Do I Wanna Know?”. Alex Turner, frontman della band, scrivendo il brano si immedesima in un ragazzo che affronta le luci e le ombre presenti nella sua storia d’amore, che considera una specie di gioco di strategia, con tanto di mosse false e tattiche. Oltre all’atmosfera “dark” caratterizzata dalla chitarra elettrica, la bellezza della canzone sta proprio nel testo, nel suo insinuarsi nelle pieghe più nascoste delle relazioni. Già il titolo suggerisce il fulcro attorno a cui ruota tutto, con quella domanda che colpisce e da sola fornisce l’interpretazione dell’intero testo: “Voglio sapere davvero se tu mi ami o no? O preferisco restare nell’illusione o in una situazione di incertezza nella quale ogni cosa potrebbe succedere?”. Il protagonista è innamorato della sua ragazza a tal punto che preferisce rimanere in una situazione sospesa, in cui non sa, perché se sapesse dovrebbe affrontarne le conseguenze. Si allontana perché i dubbi che la ragazza sembra non voler chiarire lo fanno stare male, ma alla fine cede e torna da lei, ricominciando perciò da punto a capo. Con le domande “Are there some aces up your sleeve? Have you no idea that you’re in deep?” ovvero “Hai degli assi nella manica? Non hai idea di essere molto coinvolta?”, capiamo che i due amanti stanno giocando ad un gioco d’azzardo, dove la ragazza probabilmente bara perché se seguisse le regole sarebbe lei a perdere. Il punto centrale della canzone lo troviamo nella frase “Baby, we both know that the nights were mainly made for sayin’ things that you can’t say tomorrow day” (Sappiamo entrambi che le notti sono state fatte soprattutto per dire cose che di giorno non si possono dire), un tema, quello delle confessioni notturne, che ritroviamo anche in altre canzoni del gruppo. Riusciamo infine a trovare una conclusione quando il ragazzo lancia una sfida alla ragazza e le chiede se il suo cuore è ancora aperto, perché vuole stare con lei, ma allo stesso tempo vuole essere sicuro che non soffrirà ancora. Sicurezza impossibile, ma si sa, la speranza è l’ultima a morire, in amore più di ogni altra cosa.


Sara Manenti

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