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I plagi a Sanremo 2022

Il festival di Sanremo è uno degli eventi televisivi più attesi dell’anno. I giornalisti sono pronti ad intervistare tutti gli artisti in gara, i telegiornali e i social non parlano d’altro. Ultimamente è stata creata un’attività che è riuscita a coinvolgere anche quei pochi giovani che non seguivano il festival: il fantasanremo. Quest’edizione è stata condotta da Amadeus con la partecipazione di Fiorello e tanti altri ospiti come i Maneskin, Laura Pausini, Mika e Alessandro Cattelan. Il conduttore è stato anche accompagnato da alcune vallette che hanno portato sul palco argomenti molto discussi dalla società come il razzismo o l’identità di genere e tra gli artisti c’è stata una grandissima varietà di stili, dai cantanti più giovani ed emersi recentemente ai “big” della musica Italiana. Purtroppo ogni cosa bella deve sempre essere criticata: molte persone, poiché disapprovano alcuni artisti esordienti, ritenendoli non adatti al festival per i loro stili anticonformisti, trovano sempre la piccolezza negativa su cui fare la critica. Una tra le tante polemiche contro i giovani cantanti è il plagio. Improvvisamente diventano tutti esperti, attenti ascoltatori e pronti a confrontare ogni melodia. Il caso forse più noto e discusso è quello di Ana Mena, giovane cantante di origini Iberiche, che ha portato sul palco dell’Ariston il brano “Duecentomila ore” che le è costato un’accusa di plagio, il rischio di essere squalificata e la penultima posizione in classifica in quanto il suo brano ricorda la melodia di “Amandoti” di Gianna Nannini. Un altro caso vede come protagonisti Highsnob e Hu, accusati dal rapper Junior Cally di aver portato sul palco un brano scritto da lui ma l’organizzazione del festival ha verificato e in seguito confermato la canzone in gara. Ovviamente non poteva mancare la critica anche ad Achille Lauro, disapprovato molto dai più grandi per il suo stile, di essersi auto plagiato prendendo spunto dalla sua “Rolls Royce”.

Sono stati discussi anche i bravissimi Mahmood e Blanco, quando su tiktok è stata fatta notare una somiglianza con la canzone “Another Love” di Tom Odell.

Infine, anche Rkomi non è stato risparmiato dalle segnalazioni su tiktok; la sua intro risulterebbe simile a quella della canzone “personal Jesus”.

Qualche canzone sopra citata effettivamente risulta simile nella melodia a qualche altra, ma tutte le altre sembrano un’esagerazione, fatte solo per mettere in cattiva luce alcuni artisti più giovani che sicuramente hanno lavorato tanto al loro pezzo insieme ad altre persone che li hanno aiutati.

Ovviamente nessuno è stato squalificato e tutte queste accuse sono state smentite.

È giusto quindi parlare di plagio?

Mariacristina Trovato


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