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Io non ho paura...

...o forse sì

Ernia, rapper milanese classe ‘93, è tornato con un nuovo album dal titolo “Io Non Ho Paura”, che tratta della paura, intesa come ansia, nelle sue svariate forme. Infatti, tutti abbiamo paura. Ci sono le paure immediate, con cui conviviamo quotidianamente, che riguardano la nostra condizione socioeconomica o le nostre relazioni sentimentali. Ci sono poi le paure più profonde, quelle che ci accompagnano costantemente e di cui spesso facciamo fatica a liberarci. Come la paura di essere inadeguati, di invecchiare troppo presto o di sbagliare. Si tratta, dunque, di un tema sempre attuale e dal messaggio universale. L’album è composto da quattordici tracce che parlano a tutti, ma parlano, soprattutto, dell’artista stesso. « “Io non ho paura” è un modo per farsi forza», scrive il cantante, e ancora: “Perché le paure sono ovunque, si fa fatica a parlarne, e ci vuole coraggio e forza, ma anche tanta lucidità per riconoscerle e affrontarle”. Di sicuro, la canzone che più colpisce è “Buonanotte”, una traccia molto intima e struggente, nella quale l’artista parla di un aneddoto personale, un’interruzione di gravidanza, con tutto il carico di pensieri e incertezze che ne conseguono. Il brano, che si configura come una lettera scritta al figlio mai nato, riesce a trasmettere con delicatezza e grande lucidità le motivazioni di una scelta molto sofferta ma ponderata, anche contestualizzandone la procedura medica e burocratica in un Paese come l’Italia, dove ancora oggi l’aborto non è un diritto garantito.

Molto d’impatto è senza dubbio anche il brano intitolato “Tutti hanno paura”, che apre l’album. Il titolo riassume precisamente le tematiche della canzone, che va ad attingere a numerosi eventi accaduti durante questi anni, dalla pandemia alla guerra in Ucraina, facendo anche diverse dichiarazioni molto pungenti riguardo a diverse realtà ignorate dai più, come si può leggere, ad esempio, in questi quattro versi:

«Putin che va in UA perché un po' vuole l'UE,

L'orso ha messo il muso nel recinto del bue,

L'America condanna, qua son colonie sue,

A me però spaventa scegliere tra ‘sti due.»

Questi pochi versi non bastano a descrivere tutta la critica sociale e politica che Ernia fa, per conoscere la quale bisogna ascoltare i brani nella loro interezza.

Giulia Modica e Antonio Magro


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