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Le Winx come non le avevamo mai viste.

Esistono due tipi di persone: quelle che ammetto che le Winx sono state il centro della propria infanzia, e quelle che mentono. Per anni abbiamo sperato in un reboot e adesso quel reboot è arrivato. “Fate: the Winx saga”, è una delle prime serie del 2021 targata Netflix che, in pochissimi giorni, ha totalizzato numeri da record. Bloom frequenta la scuola di Alfea che addestra le fate nelle arti magiche, ma lei è diversa dalle altre: la ragazza è infatti cresciuta nel mondo degli esseri umani, e, nonostante abbia un animo gentile, dentro di sé nasconde un forte potere magico. Per gestirlo, Bloom deve controllare le proprie emozioni, cosa complessa per una ragazza che si porta dietro un bagaglio emotivo importante, che la spinge a erigere dei muri per tenere lontano gli altri. Ma queste distanze verranno presto infrante da Stella, Aisha, Terra e Musa, altre studentesse di Alfea che diventeranno amiche della giovane.

Ovviamente tra il cartone e la serie troviamo molte differenze, alcune dettate dal bisogno di adattare la serie ai tempi d’oggi. La differenza che salta subito all’occhio è la variazione che ha subito il cast: non si può non notare, infatti, la mancanza di Flora e Tecna. Per quanto riguarda la prima, inizialmente si pensava che Terra avrebbe preso il suo posto, ma in realtà non sono la stessa persona. Sarà la stessa Terra a confermarlo dicendo di avere una cugina di nome Flora. Che possa magari apparire in un’ipotetica seconda stagione?

Un’altra grande assenza è quella di Tecna. Ammettiamolo: nessuno da piccolo voleva essere Tecna, quindi forse, la sua assenza, è anche un po' colpa nostra. Ma credo che questo personaggio potrebbe essere introdotto in una possibile seconda stagione, dato tutto l’hype che è stato creato sull’assenza di quest’ultima. Bloom risulta essere la più fedele al personaggio del cartone; così come Aisha anche se caratterialmente più debole dell’originale. Personalmente ho apprezzato il personaggio di Terra, una ragazza che prova a combattere le sue insicurezze riuscendoci grazie all’aiuto delle sue amiche e soprattutto grazie a Musa. L’evoluzione di quest’ultima è uno dei punti forti di questa serie, infatti il personaggio è stato trasformato da fata della musica a fata dell’empatia, una mossa davvero intelligente e realistica, a parer mio. L’unica Winx che è stata, secondo me, “snaturata” è Stella. Nel cartone ci viene presentata come una ragazza altruista e generosa, mentre qui risulta gelosa e folle, anche se durante il corso della serie ci viene spiegato il perché.

Ovviamente troviamo anche alcuni degli specialisti, Sky e Riven, entrambi fedeli ai personaggi iniziali: il primo gentile e sempre disponibile, il secondo scontroso e ribelle. Riven in particolare stringe un rapporto con il personaggio ex-novo più apprezzato, Beatrix. Dal primissimo trailer tutti abbiamo pensato che questo personaggio avrebbe personificato le Trix e, dopo aver visto la serie, non posso che confermare questa tesi. Oltre a Riven, anche Dane, ragazzo per bene aspirante specialista, viene ammaliato dalla bellezza di Beatrix. Che le Trix possano essere rappresentate anche da questo trio? “Fate: the Winx saga” è, secondo me, una serie Netflix riuscita, piena di colpi di scena che ti portano a guardare le puntate tutte d’un fiato. Fortunatamente sembrerebbe essere stata confermata una seconda stagione: “parola di Winx”.



Greta La China

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