“Monsters: la storia di Lyle ed Erik Menendez”, miniserie prodotta da Ryan Murphy e Ian Brennan, è uscita il 19 settembre su Netflix e adesso si trova in cima alle classifiche tra le serie più viste al momento. Tratta l'agghiacciante storia vera dei due fratelli Menendez, che il 20 agosto 1989 uccisero brutalmente i loro genitori, José e Mary. La serie ci porta dentro tutte le dinamiche psicologiche dei due protagonisti, facendoci scoprire i particolari più minuziosi riguardo questo caso di cronaca nera. La miniserie narra anche gli abusi fisici e sessuali (non è certo siano accaduti realmente ) da parte del padre: pare sia questa la motivazione addotta dai fratelli per giustificare il crimine commesso. La madre si configura invece come una figura assente, affetta da alcolismo e tossicodipendenza, incapace di comprendere e stroncare il male che la circonda. I due assassini saranno finalmente dichiarati colpevoli dalla giuria nel 1996 per via delle troppe incongruenze nelle varie versioni da loro rilasciate durante gli appelli. In aggiunta, avrebbero intimato a confidenti e parenti di fare falsa testimonianza. Attualmente, i fratelli stanno scontando l’ergastolo, ma in due istituti penitenziari differenti, in quanto più volte hanno tentato di organizzare delle evasioni.
Personalmente troviamo che sia una seria realizzata molto bene e come altri lavori di Murphy va guardata con occhio critico, senza il rischio di romanzare un crimine così brutale. Bisognerebbe riflettere su come un trauma possa distorcere così tanto la mente di un uomo trasformando le vittime in carnefici; perché ricordiamoci che due persone sono state uccise e la violenza non è mai una soluzione.
Marino Ginevra
Emmolo Mirella
Grimaldi Anastasia
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