Venerdì 7 ottobre ha debuttato sulla piattaforma di streaming Disney Plus il primo speciale di casa Marvel, “Licantropus” (“Werewolf by Night” in inglese).
Questo mediometraggio a tema Halloween ricorda le prime pellicole horror degli anni ’40, omaggiando in particolare il film “L’Uomo Lupo”, diretto da George Waggner.
Lo speciale è intelligentemente stato presentato in bianco e nero per coprire o confondere le scene più cruenti, come le macchie di sangue.
Licantropus, diretto da Michael Giacchino, comincia mostrandoci Jack Russell, interpretato da Gael Garcìa Bernal, recarsi presso il palazzo Bloodstone, quella sera punto d’incontro tra i migliori cacciatori di mostri del mondo.
Dopo qualche discorso tra il protagonista e alcuni presenti, ci viene presentata Verussa, proprietaria del palazzo e moglie vedova di Ulysses Bloodstone, il precedente proprietario della Bloodstone, una pietra che permette di controllare la mente e il corpo di ogni mostro.
La donna invita tutti i partecipanti a sedersi per spiegare le regole del gioco mortale a cui i cacciatori stanno per partecipare; infatti, i presenti sono lì per gareggiare in uno scontro nel quale solo uno sopravviverà e verrà proclamato erede della Bloodstone.
I partecipanti verranno rinchiusi in un labirinto con una belva dominata dal potere della pietra e solo chi sopravvivrà guadagnerà il lussurioso premio. Jack, però, non è interessato alla Bloodstone ma al mostro. Infatti, la creatura è un suo amico di nome “Man Thing”, letteralmente una palude vivente, che nel film viene chiamato “Ted”.
Jack, allora, si allea con Elsa Bloodstone, che era destinata a diventare l’erede della gemma ma che venne cacciata dopo aver disonorato la famiglia.
I due riescono negli intenti, prendono la Bloodstone e liberano Ted ma il nostro eroe rimane ingannato quando prova a prendere la pietra poiché quella lo respinge svelando che in realtà si tratta di un mostro.
Elsa, accusata di “aver patteggiato con una creatura demoniaca”, viene rinchiusa con Jack che, sotto incanto della roccia maledetta, sta per tornare, in anticipo di cinque giorni, alla sua natura.
L’uomo si trasforma in lupo mannaro ma riconosce Elsa e non la assale, anzi, riesce a scappare dalla gabbia e attacca tutti i cacciatori e le guardie lì radunati, massacrandoli.
Dopo la carneficina, rimane viva solo Verussa che domina il personaggio principale con la “Pietra del Sangue”.
Licantropus sembra spacciato ma Elsa riesce a mettere fuori gioco la madre con una catena che utilizza come frusta.
L’uomo lupo scappa ma poco dopo la signora Bloodstone riprende i sensi attaccando la figlia che però viene salvata all’ultimo momento da Man Thing che incenera la donna malvagia e raggiunge l’amico.
Durante la fine dell’horror supereroico tornano i colori e questo si conclude con Man Thing che dona, la mattina dopo, una tazza di tè all’amico, che è tornato in sembianze umane.
Questo è il primo prodotto Marvel a non avere una scena dopo i titoli di coda e il perché ci viene spiegato dal regista; infatti, lui voleva che gli spettatori si concentrassero sul suo prodotto senza girare l’attenzione su una piccola scena finale.
In ogni caso la scena con Man Thing e Jake è considerata una scena finale dato che ci introduce un nuovo duo nel MCU (Marvel Cinematic Universe).
Dalla critica è considerato il miglior prodotto Marvel dell’ultimo anno; a mio parere il film è ben fatto ma non può essere categorizzato come horror in quanto non presenta scene spaventose e non ha le caratteristiche per poter essere definito tale.
Vincenzo Campailla
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