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SENJUTSU - IRON MAIDEN

Nessuno si sarebbe aspettato l’uscita di un loro nuovo album lo scorso settembre. Gli Iron Maiden, dopo più di 40 anni di carriera, non smettono di stupire i propri fans. Gli Iron Maiden sono una band heavy metal fondata nel 1975 dal bassista Steve Harris. Il primo album omonimo uscì nel 1980, dando inizio ad una nuova epoca per il rock/metal. Con 17 album in studio e 11 album live, gli Iron Maiden hanno segnato la vita di moltissimi metallari e la storia della musica stessa, diventando una delle band più famose e importanti degli anni ’80. Quello dei Iron Maiden si può descrivere come un genere di metal a sé, grazie all’unicità della loro sonorità, ai riff geniali, ad un basso eccezionale e, ovviamente, all’esemplare voce del cantante Bruce Dickinson. Importante è ricordare il fatto che loro usano per lo più la tonalità di mi minore, rendendo i propri brani apparentemente tutti uguali, ma singolarmente tutti dei piccoli e unici capolavori. Ogni album ha una sonorità diversa: si passa dall’heavy metal al metal sperimentale, che dà un aspetto più epico. La cosa straordinaria è come i componenti del gruppo, pur avendo tra i 65 e i 72 anni, pubblicano ancora nuovi pezzi, che non sono dei semplici brani, ma delle vere e proprie opere d’arte sonore. Da sempre sono esistiti i pregiudizi sul genere, tuttavia la band ha avuto la forza di rifiutarli e anzi smentirli. La loro caratteristica peculiare è il non aver mai cambiato né genere né stile musicale e, quindi, aver sempre mantenuto lo stesso profilo. Ad alcuni questa scelta potrebbe sembrare noiosa, addirittura portando l’ascoltatore ad allontanarsi dalla band. Questo però non è ciò che accade tra i veri fan degli Iron Maiden.

Senjuztu è il 17° album degli Iron Maiden, uscito a metà settembre scorso dopo la precedente pubblicazione di un paio di tracce. Le tracce durano dai 4 ai 12 minuti e a dir la verità quelle più lunghe non stancano nemmeno, grazie alla genialità delle melodie, sempre diverse anche se apparentemente le stesse. La band ha mantenuto il suo vecchio stile, adottando una sonorità molto simile all’album “Seventh Son Of A Seventh Son” del 1988, con tastiere che danno un’atmosfera più sperimentale e mistica e riff di chitarra elettrica che ti trasportano direttamente in un paesaggio celtico, lontano, quasi epico alle volte. È inutile dire che quest’album risulta davvero ben riuscito. Le canzoni che consiglio sono: “The Writing On The Wall”, con un assolo di chitarra acustica all’inizio che fa venire i brividi; “Hell On Heart”, la più lunga ma con melodie pazzesche; e infine “Stratego”, la quale ti teletrasporta in un ambiente guerresco e nella quale si può assaporare la potenza degli Iron Maiden di questi ultimi anni.

Dal 1980 non ne hanno mai sbagliata una e spero che ciò che ho appena finito di scrivere arrivi al cuore di qualcuno e lo faccia avvicinare al genere della Ribellione D’Animo per eccellenza.



Elena Maria Causarano

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