Sidney Poitier fu il primo attore afroamericano a vincere il premio Oscar come miglior attore protagonista. La leggenda di Hollywood nacque a Miami, in Florida il 20 febbraio 1927. Poco dopo la sua nascita la sua famiglia si trasferì a Cat, isola dell'arcipelago delle Bahamas, dove visse fino a quindici anni. La sua fu una vita fatta di stenti, caratterizzata da un’infanzia difficile e fu anche costretto a lasciare presto la scuola. In seguito si stabilì a New York con il fratello maggiore, dove lavorò come lavapiatti ovunque fossero disposti ad assumerlo e svolse altri umili lavori per mantenersi. Durante la seconda guerra mondiale mentì sulla sua età e si arruolò nell'esercito come medico, ma contrariato dal trattamento riservato ai pazienti finse una malattia mentale per ottenere il congedo. Per dare inizio alla sua carriera si iscrisse ad una scuola di recitazione per interpreti di colore, l'American Negro Theatre dove recitò per alcuni anni, esordì ad Hollywood con il film "Uomo bianco, tu vivrai" e recitò poi in numerosi film anticonformisti che facevano leva sulle condizioni degli afroamericani negli Stati Uniti, come "Il seme della violenza" e "I gigli del campo" del 1964. Con quest'ultimo ottenne il premio Oscar al miglior attore, diventando così il primo protagonista afroamericano insignito della massima onorificenza cinematografica. Durante la sua intera carriera ottenne tre Golden Globe, due Oscar e due premi al festival di Berlino. L'iconico attore di colore impiegò anima e corpo nella lotta per i diritti umani e la libertà, il che lo rese uno dei volti pubblici più importanti; diede il suo sostegno al movimento dei diritti civili negli anni '60 partecipando insieme all'amico Harry Belafonte alla marcia su Washington del 1963, dove Martin Luther King pronunciò il famoso discorso "I have a dream". Prova della sua grandezza è il fatto che l'American Film Institute lo abbia inserito al ventiduesimo posto tra le grandi star della storia del cinema.
Serena Giannone e Miryam Scifo