top of page

Sulla mia pelle

“Quando la finiremo co’ sta stronzata della caduta dalle scale?”

“Quando le scale smetteranno de menacce.”

E’ questa una delle frasi più significative di “Sulla mia pelle”, un film diretto da Alessio Cremonini, presente dal 29 agosto 2018 sulla piattaforma digitale di Netflix. La pellicola è stata scelta per l’apertura della sezione “Orizzonti” alla 75ª edizione della Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia e il primo merito riconosciutole dalla critica concerne la tecnica narrativa degli avvenimenti, cioè il fatto che le vicende si attengano il più possibile alla realtà, anche grazie a innumerevoli testimonianze. Si tratta, infatti, di una storia vera, quella di Stefano Cucchi, che nel film è interpretato da Alessandro Borghi. Stefano Cucchi era un geometra di trentun anni, morto presso il reparto di medicina protetta dell’ospedale Sandro Pertini di Roma a sette giorni dall’arresto con l’accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Il film ripercorre l’ultima settimana di vita del giovane, dalla perquisizione fino al decesso, avvenuto il 22 ottobre 2009, a causa della frattura di due vertebre, ecchimosi (infiltrazione di sangue nel tessuto sottocutaneo), con l’aggiunta di varie contusioni sparse in tutto il corpo. Attorno alla figura di Stefano gravitano poi quelle di altri personaggi quali il padre, Giovanni Cucchi, interpretato da Max Tortora, la madre, Rita Calore, il cui ruolo è interpretato da Milvia Marigliano e infine la sorella, Ilaria Cucchi, interpretata da Jasmine Trinca. Questi ultimi personaggi ricoprono un ruolo alquanto importante, nonostante venga loro negato qualsiasi mezzo di comunicazione o contatto con il figlio per quasi tutta la durata del film, ma in particolar modo quando le sue condizioni di salute peggiorano. Questo è un film come se ne vedono pochi in Italia, poiché partendo da un evento di cronaca riesce a sviluppare una riflessione su un sistema e un apparato: lo Stato. La sua famiglia lotta ancora oggi per ottenere verità e giustizia, anche attraverso l’associazione “Stefano Cucchi onlus”, da essa fondata nel 2017 e che si occupa della difesa dei diritti umani e civili; inoltre la sorella ha preso parte a svariati eventi e, dopo l’uscita del film, ha dedicato al fratello delle parole commoventi, tra le quali: "Guardo il cielo sperando di poter incontrare il tuo sguardo. Non vedo nulla. Solo le luci accese della sala Darsena dove è appena terminato il film sulla tua morte.”

“Tu sei un atto d’accusa vivente, sì, vivente, contro quel modo di pensare ignorante e violento. Tu che di violenza sei morto. Ti abbraccio forte forte. Come hanno abbracciato me.” (Ilaria Cucchi)

Alice Bonincontro, Benedetta Maria Giannone, Giulia Favara, Giulia Iemmolo

0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

The idol

“The idol”, la nuova serie di cui i primi sei episodi sono stati presentati in esclusiva al Festival di Cannes 2023, accrescendo la sua notorietà e, al tempo stesso, generando non poche polemiche e co

bottom of page