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The Circle

Nel 2020 ha debuttato su Netflix un nuovo reality show americano che ha subito spopolato sui social. D’altronde è proprio da lì che tutto ha inizio!

Tra “catfish” che cercano di nascondere la propria identità subdolamente e concorrenti agguerriti, con una posta in palio di $100.000, ognuno deve far valere la propria persona e personalità attraverso emoji ambigue, chats e sfide proposte dal gioco.

Il gioco consiste nel relazionarsi con i vari altri protagonisti del reality: è un uno contro tutti, nessuno ha pietà dell’altro e, quando meno se lo aspetta, il giocatore che sembra essere nelle grazie di tutti finisce per preparare le valigie e tornarsene a casa. Il momento cruciale è però quando gli atri concorrenti scoprono l’identità del malcapitato e si può così capire che le amicizie sui social non sono tanto veritiere.

E quanto può essere attuale ed affine alla nostra generazione Z? Noi che spendiamo ore su ore a guardare quello schermo creando finte relazioni, a chattare e creare una figura per lo meno accettabile alla società. Non siamo noi, d’altronde, i maghi del Photoshop e dei filtri?

Guardare negli occhi una persona significa andare oltre alla foto profilo, significa saper leggere tra le false righe delle chats. Noi siamo stati creati per relazionarci fisicamente ed empaticamente con le persone: non è un caso che nel nostro cervello vi siano dei neuroni mirror che premettono di captare le sensazioni delle persone solamente leggendo le loro micro espressioni, quasi impercettibili; e quando, ad esempio, mandiamo gli screenshots alla nostra migliore amica per fare buona impressione magari ad un ragazzo visto di sfuggita e subito iniziato a seguire tramite Instagram, social al quale possiamo collegare gli episodi di catfishing ed adescamento che non sono mica pochi oggi…

Facebook, Instagram, Twitter, Snapchat, TikTok rappresentano d’altronde la nostra quotidianità e sono paragonabili a un diario di bordo dove registriamo tutte le esperienze in cui ci cimentiamo, ma che pubblichiamo solamente per apparire diversamente agli altri, in alcuni casi. Questo reality show, visto da un occhio critico, può portare con se un grande insegnamento aiutandoci a fare un uso consapevole dei social media e a non credere a tutti i vari profili dietro di essi. È anche vero che ognuno può essere chi vuole, ma è anche vero che questo mondo mediatico è tutta una finzione, non potrà mai diventare la vita che tutti noi aspiriamo di avere: anche dietro ad una foto sorridente, potrà esserci un individuo abbattuto, ricordatelo.

Federica Marino



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