Un orologio con le lancette al contrario è legato al ‘sortilegio’ di un bambino che nasce anziano, e che giorno dopo giorno, ringiovanisce.
È questo ciò che avviene in “Il Curioso Caso di Benjamin Button”, che ci insegna che il tempo, ora come ora, è una convenzione umana.
‘The Curious Case of Benjamin Button’ è un film del 2008, diretto da David Fincher basato sull’omonimo racconto di Francis Scott Fitzgerald. Il film candidato ben tredici volte all’Oscar, vinse il premio per migliore scenografia, trucco ed effetti speciali.
Brad Pitt veste i panni del protagonista, Benjamin, interpretandolo sia da anziano che da giovane. A dividere lo schermo con l’attore statunitense, troviamo Cate Blanchett nel ruolo della donna amata da Benjamin, Daisy Fuller.
Ci troviamo nel 1918, alla fine della Prima Guerra Mondiale, dove una madre muore dando alla luce questa ‘creatura’ e, il padre, non potendo sopportare il dolore, decide di abbandonare il neonato di fronte ad una casa di cura. Qui, il piccolo viene trovato dalla governante, che lo adotta e lo crescerà come suo figlio. Un giorno il protagonista avrà un incontro che gli cambierà la vita: quello con la piccola Daisy, di cui s’innamora all’istante. Questo incontro fa nascere in Benjamin la volontà di andare sempre alla ricerca di nuove avventure che mescolano la vecchiaia con la gioventù. I due amanti vivono i loro momenti senza smettere di pensarsi finché non riescono a realizzare il loro sogno e passare la parte centrale della loro vita insieme con la consapevolezza che, prima o poi, tutto ciò finirà. Nel film troviamo un’osservazione importante: ‘è un peccato che la parte migliore della vita arrivi all’inizio e quella peggiore alla fine’; così un uomo passa gran parte dell’esistenza sapendo che il meglio sia già passato.
“Per quello che vale, non è mai troppo tardi, o nel mio caso troppo presto, per essere quello che vuoi essere, (…) spero che tu possa essere orgogliosa della tua vita e se ti accorgi di non esserlo, spero che tu trovi la forza di ricominciare da zero.”
Spero che questo monologo finale possa avere su di voi lo stesso impatto che ha avuto su di me, spero che possa farvi riflettere sulla vita, sui momenti e sulle azioni giuste o sbagliate da compiere.
Questo film riesce a farvi entrare nella sua panoramica in un tempo a dir poco da record: ve ne consiglio assolutamente la visione!
Federica Marino

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