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Un Loki, due Loki, tre Loki…

Ammettetelo, se siete veri fan della Marvel, avrete sicuramente instaurato un rapporto di odio-amore con il personaggio di Loki. Ebbene, così come noi fan, gli stessi produttori Marvel hanno affermato che questo rapporto non poteva chiudersi con l’apparente morte di questo personaggio avvenuta durante le battute iniziali di Infinity War.

Ovviamente, non potevamo che aspettarci una serie abbastanza “fuori dalle righe” e per certi versi anche azzardata. Facciamo il punto della situazione: la serie si apre con la visione dall’ Avengers Tower, nella New York del 2012, per l’esattezza nel salto temporale che compiono gli Avengers durante End Game per andare a recuperare le gemme dell’infinito. Durante questa missione però il Loki del 2012 (appena catturato) riesce a rubare il suo amato Tesseract, contenente la gemma dello spazio e ,di conseguenza, riesce anche a fuggire. Il suo intento è quello di andare a creare una nuova linea temporale dove il suo unico piano sarà piegare al suo volere i più deboli. Piano che però fallisce miseramente a causa dell’intervento della TVA (Time Variance Authority), un'organizzazione che si occupa di monitorare le varie linee temporali e il multiverso, la quale gli offre due opzioni: essere cancellato dall'esistenza oppure aiutarla a riparare le linee temporali che ha creato inavvertitamente. Loki si ritrova così a viaggiare ancora attraverso il tempo per rimediare ai suoi errori e fermare una pericolosa minaccia.

Durante il suo viaggio, Loki, guidato soprattutto dal nuovo personaggio di Mobius, scoprirà di non essere l’unico Loki esistente ma che, in verità, vi sono centinaia di versioni di sé stesso, che la TVA definisce “Varianti”. Proprio su questa scoperta ruoterà tutta la serie, in particolar modo tra lo strano rapporto che si instaura tra il nostro Loki e una sua variante, Silvie. L’obbiettivo comune sarà quello di distruggere la TVA e, con l’aiuto di alleati inaspettati, i due proveranno a portar a termine il loro piano.

La story-line della serie è molto particolare e se non si presta particolare attenzione si rischia di perdere passaggi importarti. Proprio per questo alla domanda “è una serie impegnativa?” mi sento di rispondere dicendo che sì, è una serie impegnativa ma questo, a parer mio, la rende particolarmente avvincente. Registri, sceneggiatori e tutta la troupe, attori compresi, riescono a coinvolgerti in questo viaggio all’interno del multiverso in maniera impeccabile, creando un finale degno di portare il nome Marvel e che spinge ovviamente lo spettatore a porsi il classico interrogativo (come avviene sempre dopo aver assistito a qualsiasi prodotto di questa etichetta): “E adesso?”. Fortunatamente noi fan di Loki abbiamo avuto pochi secondi per porci questa domanda, poiché la scena post-credit ci conferma il ritorno della serie. Non sappiamo quando, non sappiamo come, non sappiamo dove, ma possiamo stare certi che sarà un gran ritorno, degno di questo personaggio che, personalmente, non smetterà mai di stupirmi e ricordarmi che non sempre sono i buoni ad essere i buoni e i cattivi ad essere i cattivi.



Greta La China




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