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Anima contro corpo, il perpetuo soffrire può considerarsi vivere? Eutanasia, facciamo chiarezza: le

27 Febbraio 2017: Fabiano Antoniani, noto a tutti come Dj Fabo, muore tramite il suicidio assistito in una clinica svizzera. Con lui c'è l’amico Marco Cappato che, il giorno successivo, tornato in Italia, si autodenuncia. L'articolo 580 del codice penale punisce, infatti, l’istigazione o l’aiuto al suicidio con una pena fino ai 12 anni. La Corte Costituzionale, tuttavia, riguardo al processo di Cappato, dichiara che il fatto non sussiste, rendendo per la prima volta in Italia legale il suicidio assistito.

23 Novembre 2021: l’A.S.U.R. delle Marche dà il via libera al suicidio assistito per Mario (nome di fantasia), paziente tetraplegico da 10 anni, in possesso dei requisiti per l'accesso all'autosomministrazione di farmaci letali.

10 Novembre 2021: Giorgio Dinca viene nominato dal tribunale di Belluno amministratore di sostegno della figlia Samantha, in stato vegetativo dal 2 Dicembre 2020 per le conseguenze di un incidente che ne aveva dapprima causato la frattura del femore. Questi potrà così chiedere per Samantha l'interruzione della nutrizione e la sedazione profonda.

Fabiano, Mario, Samantha, tre storie caratterizzate dallo stesso straziante dolore, ma che nel tempo hanno avuto risvolti diversi. Si tratta di tre esseri umani che, come molti altri, chiedono o hanno chiesto a gran voce di porre fine a quella che non può o non poteva essere più definita vita.

Come interviene la politica italiana?

Dopo le dolorose e complesse vicende di Dj Fabo e la sentenza 242/2019 della Corte Costituzionale, in Italia diventa non punibile chi agevoli il suicidio assistito, sebbene il Parlamento non abbia ancora emanato una legge a riguardo; è, invece, reato l'eutanasia attiva (art.579 c.p.).

Ma cos'è esattamente il suicidio assistito? E qual è la differenza con l'eutanasia vietata in Italia?

Il suicidio assistito prevede l’aiuto alla persona che decide di porre fine in modo autonomo alla propria vita; Mario, quindi, potrebbe usufruire di questa procedura poiché in grado di bere con una cannuccia il farmaco letale o autosomministrarselo per endovena premendo un pulsante. L'eutanasia invece consiste nel togliere la vita ad una persona incosciente, in stato vegetativo o in coma. È il caso di Samantha che, in coma irreversibile ormai da 4 mesi, non può scegliere per se stessa in autonomia, e sono dunque i genitori a condurre una lotta contro la burocrazia affinché la figlia possa essere liberata da quel letto di ospedale dal quale non potrà mai più rialzarsi.

Ad oggi in Italia, con oltre un milione di firme, di cui circa 400mila online (rendiconto del 6 Ottobre 2021), si è concluso il primo atto di una compagna referendaria sulla legalizzazione della eutanasia attraverso la parziale abrogazione dell'articolo 579 c.p.

Il quesito referendario passerà intorno a gennaio al vaglio della Consulta e, se venisse ammesso dal Presidente della Repubblica, tra il 15 Aprile e il 15 Giugno 2022 gli italiani saranno chiamati ad esprimersi a riguardo.

Altri Paesi, come Olanda, Belgio, Lussemburgo, Spagna e Portogallo, hanno già legalizzato questa procedura, quindi il 2022 potrebbe essere l’anno decisivo perché l'Italia si allinei, a meno che non rimanga un passo indietro.



Mariaelena Centarrì e Alessandra Mallia

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