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Are you ready for election day?

“I’ve done more in 47 months than you did in 47 years, Joe.”


Così l’attuale presidente degli Stati Uniti apostrofa Joe Biden, suo principale avversario politico, durante il dibattito tenutosi a Cleveland (OH), il 30/09/20. Da un lato l’attuale Mr. President, il magnate repubblicano in carica dal 2016, e dall’altro il democratico Joe Biden, militante del “Democratic Party” da ben 47 anni ed ex vicepresidente di Barack Obama.

Il dibattito è stato presentato dal direttore di Fox News, Chris Wallace, e rappresenta un momento culminante della lunga campagna elettorale americana. Durante l’evento i due candidati si sono trovati a disputare per novanta lunghissimi minuti sui sei temi salienti ed attualissimi negli States, scelti dal presentatore: Corte Suprema, gestione dell'emergenza COVID-19, economia, rivolte razziali, integrità delle elezioni e le rispettive carriere politiche.

Ripercorrendo in breve il dibattito, la prima questione analizzata è stata a chi spettasse nominare il successore di Ruth Bader Ginsburg, membro della Corte Suprema deceduto il 18/09 e pioniera femminista. L’attuale nomina di Amy Coney Barrett divide il paese in due: da una parte Trump afferma che spetti a lui compiere questa decisione, in quanto presidente ancora in carica; dall’altra il democratico sostiene che la scelta sia del popolo americano e, pertanto, di chi verrà eletto presidente. Il tema successivo è il coronavirus, punto debole di The Donald, consapevole di non aver gestito al meglio la situazione. In breve l’atmosfera si fa tesa e si passa alle offese personali, con frasi del tipo “you’re a clown”, “liar”, “loser”. Successivamente viene affrontato un tema scomodo per il presidente: il pagamento delle tasse. Wallace affonda un colpo basso a Trump chiedendo se avesse davvero pagato solamente 750$ di tasse, meno di un insegnate di scuola elementare. Ovviamente il repubblicano nega tutto, ma Biden attacca prontamente chiedendo la dichiarazione dei redditi del presidente. La situazione si fa davvero dura quando si inizia a discutere della morte di Floyd e delle proteste razziali che stanno dilaniando il paese.

Gli Usa sono più divisi che mai e molti speravano in una delucidazione nel dibattito che avrebbe dovuto tenersi il 15/10, ma che è stato compromesso a causa della positività di Mr. President. Invece del solito scontro, quello che si è tenuto può essere piuttosto definito un duello a distanza, sullo stampo del forum Townhall, con un moderatore e delle domande proposte da un pubblico selezionato.

Intanto negli States il cosiddetto “early voting” continua e più di 29 milioni di americani hanno già votato: un numero sconvolgente e che si pensa essere una conseguenza della pandemia. I dati statistici vedono i democratici avere la meglio con un vantaggio di oltre 10 punti, tuttavia Trump conquista stati fondamentali, come la Florida ed il North Carolina, che lo portarono alla Casa Bianca nel 2016.

In conclusione, gli Stati Uniti si stanno trovando ad affrontare una delle campagne elettorali più combattute della loro storia e, data l’imprevedibilità dei dati, solo il 3 novembre potrà dirci chi avrà la meglio.


Mattia Trovato




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