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Casi inspiegabili di violenza tra i giovani, la società è in preda al male

Negli ultimi mesi si sente parlare sempre più spesso di inaspettate manifestazioni di violenza da parte dei giovani, spesso accompagnate da delle tragiche uccisioni.

Solo nell’ultimo mese si sono verificate decine di casi di questo tipo e gli studiosi si chiedono cosa possa aver provocato questi comportamenti mostruosi.

Tra la recente pandemia di Covid-19 e l’aumento dell’utilizzo dei dispositivi digitali, che hanno supportato un notevole sviluppo di casi di cyberbullismo, l’impatto psicologico sui giovani è stato sconfortante per i loro stati d’animo; che sia stato questo a innescare qualcosa nella mente dei ragazzi? Che sia il “male”, che si trova nelle menti degli umani, che li chiama ad agire in questo modo?

Ma, soprattutto, questo “male” esiste o è astratto?   

Forse il “male” è semplicemente dettato dalla mancanza di qualcosa; ma allora perché si parla di bravi ragazzi, eccellenti nella vita di tutti i giorni, che un giorno decidono di distruggersi la vita distruggendo quella altrui?

 

Molti, come per esempio Riccardo Vincelli, un ragazzo che, nel 2017, ha deciso di cambiare vita sporcando le proprie mani con il sangue dei propri genitori, hanno dichiarato di aver ucciso i propri educatori perché “Non passava giorno senza che mi dicessero che non valevo niente, che ero un buono a nulla, un fallito. Per questo li ho uccisi”.

 

A causa della gravità di questi gesti sono in atto tutti i giorni degli studi per scoprire il perché di queste azioni così efferate. 

 

Purtroppo trovare delle risposte non è facile e ciò che potrebbe aiutarci a trovarle sarebbe risalire alla storia personale di ogni singolo individuo, partendo dal presupposto che ogni genere di violenza deriva da una serie di eventi che iniziano già dalle relazioni primarie dei bambini con le figure adulte, dalle prime esperienze scolastiche, dalla difficile fase dell’adolescenza.

Bisognerebbe trovare cosa non è andato bene durante questi importanti passaggi della vita, senza sottovalutare i piccoli eventi, in modo da poter prevenire qualunque tipo di crescita psicologica negativa. In fondo, come diceva Sant’Agostino, il male non è altro che l’assenza di bene. Che sia un bizzarro tentativo di emulazione o qualcosa di irrazionale?

            

                                                                               Vincenzo Campailla e Chiara Manenti

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