Una delle notizie di cui si è ampiamente discusso nelle ultime settimane e che ha coinvolto l’Italia, in particolar modo la Sicilia, ma non solo, riguarda il caso immigrazione e migranti. Il 7 novembre scorso, al largo delle coste siciliane, sono giunte la Human 1 e la Geo Barents, imbarcazioni della ONG che si occupa del soccorso in mare di persone che cercano di raggiungere l’Europa, con 751 migranti a bordo in condizioni precarie e molto bisognosi di cure mediche e soccorso. Le situazioni che si creano nelle navi vengono descritte come strazianti ma nonostante ciò non a tutti gli individui a bordo è stato permesso scendere dalle imbarcazioni, infatti hanno avuto il consenso di sbarcare solo i soggetti considerati più fragili e deboli. Nei giorni successivi anche un’altra imbarcazione della ONG, la Ocean Viking in cui sono presenti altri 230 migranti, è approdata sulle coste siciliane. Con il trascorrere dei giorni, per i numerosi individui a bordo delle navi inizia a sentirsi il peso del viaggio. Vedendo il molo e non potendolo toccare, molti giovani stanchi e stremati dal viaggio ma nonostante tutto pervasi dalla speranza per una vita migliore, iniziano ad avvertire il freddo della stagione invernale e a chiedersi del perché non possono scendere, colpisce e fa riflettere la domanda di un giovane partito dal Pakistan: “Non sono abbastanza malato o disperato per poter scendere?”. Queste sono le dure parole che riflettono la sofferenza di queste persone che già sfuggite a un crudele destino si ritrovano a soffrire, anche, laddove avevano sperato di trovare pace. A Catania una moltitudine di persone ha organizzato dei cortei per manifestare a favore dell’imminente accoglienza di tutte le persone sulle navi, considerando le azioni messe in atto dal governo italiano attuale, una vera e propria “selezione disumana e contro i diritti umani” poiché, come imposto dalle Convenzioni Internazionali, tutti, a prescindere dalle condizioni di salute, hanno diritto ad essere salvati e alla vita. Nel frattempo il governo e l'opposizione si trovano nel bel mezzo di uno scontro per la loro accoglienza e si scagliano contro la Francia che risponde con rabbia. Si viene, così, a creare una vera e propria crisi diplomatica tra i due Paesi Europei che discutono per l’accoglienza delle imbarcazioni, di migranti, di vite umane a cui il destino non ha riservato nulla. Dopo una lunga attesa e ore di tensione per le due navi ONG, infine, la decisone di far scendere tutti: dopo lo “sbarco selettivo”, il personale medico, per “l’alto rischio psicologico” per chi si trova ancora a bordo a causa dei decreti governativi che impediscono a chi non necessita di cure immediate di toccare terra, ha disposto di far scendere tutti i migranti, i quali finalmente, dopo vari ostacoli, riusciranno a vivere veramente. La Ocean Viking, invece, è sbarcata a Tolone, scatenando l’ira di Parigi dopo il rifiuto di un porto sicuro da parte dell’Italia. Tutto è bene quel che finisce bene, sperando che la vita di quelle persone fragili possa realmente trovare la felicità.
Bora Guna e Angelica Trovato

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