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cecità collettiva

I risultati di un sondaggio americano del 2018 dimostrano che la maggior parte delle persone a cui è stato chiesto di decidere tra essere sordi o non vedenti, hanno deciso di essere sordi. Beh, in effetti era abbastanza prevedibile, d’altronde si sa, chi sceglierebbe mai di non vedere mai più uno splendido tramonto, o di non guardare mai più un film con gli amici? Però, mi confonde abbastanza il fatto che molte persone, nonostante la loro risposta, senza accorgersene, passano tutta la loro vita non avendo una visione chiara e acuta. Sapevi che ci sono 7.7 miliardi di persone su questo pianeta? Suppongo di sì. E sapevi che non potranno mai esistere due persone con gli stessi occhi? Persino i gemelli “più identici” li hanno diversi. Il punto è che, quando veniamo messi al mondo, la vita ci offre una prospettiva, una visione unica, che solo e solamente tu possiedi.

Sapete lettori, tutto questo mi ricorda molto quel film, Bird Box, che suppongo la maggior parte di voi abbia già visto, dove gli attori sono spaventati dal togliersi le bende e di guardare, ma l’unica grande differenza che ha con la vita, è che al contrario del film non morirai quando vedrai, ma finalmente inizierà il momento in cui comincerai veramente a vivere. A volte la vita non fa altro che cambiare davanti ai nostri occhi, dove ci accorgiamo che i bambini hanno paura del buio e gli adulti della luce; dove ci accorgiamo che le persone più cieche che ci siano sono quelle che scelgono di non vedere; dove gli occhi che guardano sono comuni, ma quelli che veramente osservano sono rari.

Pensateci: la felicità e i sogni sono la benzina della nostra vita e ora ve lo dimostrerò. Sapete qual è il giorno della settimana dove si è più esposti a rischio di morire di infarto? Provate a indovinare. Ebbene, è lunedì, nella fascia di tempo che va dalle 8 alle 9 del mattino. Mi sembra inutile ricordare che in questa fascia oraria gli adolescenti ritornano a scuola, e gli adulti si preparano per tornare al lavoro, che, la maggior parte delle volte, odiano. È una coincidenza secondo voi? Ebbene, non è la morte di cui molte persone hanno paura, bensì arrivare alla fine della vita con la consapevolezza che non hanno mai veramente vissuto. In una ricerca fatta in un centro ospedaliero è stato chiesto a cento anziani, sdraiati sul proprio letto di morte, vicini al loro ultimo respiro, di pensare al più grande rimpianto della propria vita ed è stato abbastanza sorprendente vedere che quasi tutti non hanno risposto di avere rimpianto qualcosa che hanno fatto, bensì, cosa non hanno fatto. Vorresti che le tue ultime parole fossero “Se solo avessi...”? Molte volte temiamo qualcosa a tal punto di lasciarla scivolare sotto ai nostri occhi. Sapete, ho imparato qualcosa sugli aerei l’altro giorno. Vedo che molte persone hanno paura di viaggiare in aereo, ma in verità per un aereo è molto più sfavorevole stare sul terreno anziché in aria. All’inizio non capivo, poi ho pensato che, in effetti, a terra l’aereo inizierebbe ad arrugginirsi, poiché sono costruiti per stare in movimento nel cielo, così come ogni persona è nata per far fiorire il sogno che viene coltivato dentro di loro. Quindi suppongo che la più triste perdita in cui possiamo imbatterci sia vivere una vita senza mai veramente decollare.


Ilaria Fiorilla

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