La Stazione spaziale internazionale, nota con l'acronimo ISS, dall'inglese International Space Station, è una stazione spaziale in orbita terrestre bassa, gestita come progetto congiunto da cinque diverse agenzie spaziali: la statunitense NASA, la russa RKA, l'europea ESA (con tutte le agenzie spaziali correlate), la giapponese JAXA e la canadese CSA-ASC. La ISS è stata lanciata nel luglio del 2000 e svolge principalmente la funzione di laboratorio di ricerca scientifica, in cui possono essere condotti esperimenti di lunga durata in assenza di peso. La presenza di un equipaggio permanente permette inoltre di monitorare, integrare, riparare e sostituire gli esperimenti e le componenti della stessa navicella spaziale.
Purtroppo dal 2019 sono presenti delle piccole crepe con conseguenti perdite di aria. Ad oggi il problema non è ancora risolto, anzi la situazione sta peggiorando. La perdita d'aria principale è nel modulo di servizio Zvezda, sul lato russo della Stazione, che è il terzo modulo più vecchio della ISS, che fornisce energia, supporto vitale, porte di attracco per i moduli cargo Progress e le astronavi Soyuz, trattamento delle acque reflue ed è la fonte primaria per i sistemi di propulsione della ISS. Per quanto riguarda le altre perdite, la NASA e Roscosmos sono state in grado di individuare la fonte e di intervenire per ripararle. Mentre per altre non è stato possibile. La ISS, di solito, perde aria durante le sue normali operazioni quotidiane ed il tasso di perdita "normale" è di circa 0,3 chilogrammi di massa d'aria al giorno. Da settembre 2019, è aumentato a mezzo chilogrammo al giorno; un anno dopo, è aumentato a 1,3 chilogrammi al giorno. Dopo il 2021, l'hanno ridotto a 0,09 chilogrammi, anche se, attualmente, la perdita sta di nuovo peggiorando. I tecnici hanno escluso che il problema sia dovuto all'impatto di micrometeoriti, ma potrebbe, bensì, trattarsi dello stress a cui sono sottoposti i materiali o di alcuni difetti di fabbricazione. Se la situazione dovesse peggiorare ulteriormente, gli astronauti sono addestrati alla possibilità di un'evacuazione improvvisa. Ogni astronauta sa esattamente su quale navicella salire, sa come vestirsi in velocità per il rientro e quali manovre dover eseguire per separare la navicella dalla ISS. Il tutto avviene nell'arco di poche ore. Quindi, anche se la situazione, secondo la NASA, è sotto controllo, rimane il quesito se continuare a mantenere la ISS fino al 2030 e oltre o pensare a una sua fine ancora prima di quella data.
Giulia Quintino
Comentários