Al giorno d’oggi per annunciare una notizia non c’è bisogno di un Fidippide che corse, a prezzo della sua vita, per 42 km per avvisare gli Ateniesi che avevano vinto la battaglia, ma basta toccare un tasto e la notizia si diffonde.
Questo fu il grande merito del genio di Marconi, che intuì per primo la possibilità di utilizzare le onde elettromagnetiche per trasmettere messaggi a distanza.
Già Hertz e Maxwell le avevano scoperte e studiate, ma non ne capirono la vera funzionalità.
Marconi, fin da quando era bambino, faceva esperimenti sulle onde elettromagnetiche e nel 1896 brevettò i suoi primi apparati che erano molto rudimentali.
Dopo aver migliorato il proprio sistema, Marconi, nel 1901, riuscì a trasmettere dall’Europa all’America il primo segnale transatlantico, riuscendo a superare la curvatura terrestre.
Questa fu un’impresa mai vista prima, che riuscì a connettere due continenti molto distanti tra di loro.
Con tutti i soldi ricavati dalla propria invenzione, Marconi si comprò una nave, sia per soddisfare la propria passione da marinaio, sia per eseguire esperimenti a bordo di essa, che saranno la base di tante invenzioni successive.
Nel 1906, De Forest, basandosi sull’invenzione del diodo (da attribuire a Fleming), creò il triodo.
Queste due invenzioni furono usate da Marconi per costruire la radio come la conosciamo oggi, ovvero l’apparecchio che diffonde la voce e i suoni.
Durante la notte del 14 aprile 1912, il Titanic affondò per colpa di una collisione con un iceberg; subito il segnale di aiuto, ovvero l’SOS, venne trasmesso dal telegrafo di bordo e captato dalle navi circostanti, che accorsero in aiuto.
Marconi fu uno scienziato che lavorò alla propria invenzione per tutta la vita e nel 1930 intraprese degli studi sulle microonde, che dovevano preludere all’invenzione del radar.
Il 6 ottobre 1924 nasceva qui in Italia uno dei primi servizi di radiofonia, e gli appassionati incominciarono a costruirsi i primi apparecchi riceventi.
Marconi fu un grande italiano, ma la sua opera ha giovato a tutto il mondo.
Salvatore Mariotta
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