Molto spesso c’è tanta ignoranza quando si parla di funghi allucinogeni, in quanto si pensa che vengano usati solo dai “drogati”, quando in realtà sono molto meno pericolosi di quanto si pensa e con un utilizzo molto più ampio, ma cosa sono e come si distinguono? I funghi allucinogeni sono tutti quei funghi che presentano caratteristiche psicoattive: sia psichedeliche che inebrianti. Quelli più utilizzati sono i funghi psichedelici, i quali contengono la psilocibina, mentre gli altri sono meno utilizzati. La psilocibina quando viene assunta arriva al fegato dove viene trasformata in psilocina che successivamente entra nel flusso sanguigno e infine nel cervello ed è proprio qui che iniziano gli effetti allucinogeni. L’azione più importante che svolge è quella di condizionare la serotonina, ovvero un neurotrasmettitore che svolge la funzione di regolare l’umore, il sonno e la temperatura corporea ma anche la sessualità, le funzioni cognitive, la creatività e l’appetito. Quindi la psilocibina amplifica molto gli effetti della serotonina sul cervello, ed essendo per conformazione molto simile ad essa stimola gli stessi recettori, ed è proprio per questa sovrastimolazione che inizia il cosiddetto “trip”. Inizialmente potrebbero esserci diversi effetti sgradevoli tra cui il vomito, diarrea e vertigini, quest’ultimi vengono sostituiti dopo qualche ora dagli effetti piacevoli del trip: in primis si inizierà a vedere una striscia dietro un oggetto in movimento, poi una visione più intensa dei colori e qualche allucinazione. Diversi studi hanno dimostrato che anche aumentando le dosi non si registrano danni permanenti, almeno nel breve periodo, ma al contrario si nota un aumento delle facoltà mnemoniche (la memoria). Da pochi anni si è scoperto che esiste un ampio utilizzo nell’ambito medico ed in particolare contro la depressione, contro il disturbo ossessivo-compulsivo e a favore della disintossicazione dalle droghe, proprio perché al contario degli oppiacei e delle droghe utilizzate per curare queste patologie non crea dipendenza e non si rischia l’overdose. Quindi questi funghi non creano danni nei soggetti che li assumono né tantomeno dipendenza, l’unico piccolo problema di quando si assumono dosi elevate è il “Bad trip” cioè un vero e proprio attacco di panico dovuto alla paura che l’effetto dei funghi duri per sempre, anche perché l’effetto dura diverse ore. Per concludere i funghi allucinogeni non dovrebbero essere considerati come una droga al pari della cocaina e del crack ma non dovrebbero essere considerati neanche stupefacenti.

Antonio Magro
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