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I gesti di cui il mondo ha bisogno

Quando ci interfacciamo con la realtà che abita fuori dalle nostre case, vediamo un mondo che tenta di evolversi sempre di più, fare scoperte di ogni tipo, dimenticandoci però, della condizione umana che milioni di persone, in un un’altra realtà, non troppo distante dalla nostra, è costretta a vivere ogni giorno. La povertà è un’emergenza che accomuna tantissimi Stati del mondo a cui appartengono le vite di persone che neanche ci immaginiamo. Siamo sicure che questo scaturisca in ognuno di noi un senso di impotenza e di angoscia inquantificabile.

Quanto è angosciante sentire di tutti quei bambini che muoiono poco dopo essere nati perché mal nutriti e senza la possibilità di essere curati?

Nel nostro piccolo, ci siamo chieste, quali sono quindi le cose che possiamo concretamente fare? Esistono fortunatamente tante associazioni ed organizzazioni che chiedono dei piccoli contributi a coloro i quali ne hanno la possibilità, o per meglio dire, chiedono di non essere indifferenti di fronte a questo immenso problema. Ed è proprio quello che abbiamo provato a fare, attraverso la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, promossa dalla Fondazione Banco Alimentare. L’ obiettivo di questo evento è sensibilizzare la società sul problema della povertà, raccogliendo attraverso donazioni gratuite, prodotti alimentari per distribuirli a famiglie che non possono permettersi di fare la banale spesa.

Il principio educativo a cui si ispirano?

“Condividere i bisogni, per condividere il senso della Vita”.

Vorremmo ringraziare il Professore Salvatore Modica, per averci coinvolto in prima persona ad un’iniziativa così significativa ed educativa.

A tal proposito gli abbiamo chiesto, di raccontare la sua esperienza personale con il Banco Alimentare e con grande fervore ci risponde dicendo:

“ Fin dalla prima edizione ho aderito con entusiasmo nella stragrande maggioranza delle attività, come volontario o donatore; oltre al valore sociale dell’iniziativa, per me costituisce l’occasione di sperimentare un Bene gratuito che fa del bene innanzitutto a me stesso e mi educa a tentare di vivere ogni rapporto e ogni circostanza di vita con la stessa apertura di cuore, vissuta nell’esperienza della Colletta Alimentare”.

Di seguito gli abbiamo domandato perché avesse deciso di coinvolgere ragazzi giovani come noi, e la sua risposta è stata:

“Desidero ardentemente che anche voi alunni possiate “gustare” in un gesto di assoluta semplicità, la bellezza di un bene gratuito e inaspettato. Quest’anno insieme ad altri docenti, ho coinvolto tantissimi di voi alunni che liberamente avete deciso di aderire come volontari e questo mi ha veramente commosso perché ho visto davanti ai miei occhi, guardandovi attentamente, in ognuno di voi, un impeto di vita bello, vero, buono, inaspettato ed imprevisto”.

Il messaggio è forte e chiaro! I mezzi per aiutare chiunque sia in difficoltà sono davvero tanti, il Banco Alimentare è uno di quelli. Attraverso quest’iniziativa abbiamo sperimentato e toccato con le nostre mani il grave problema che abbiamo attorno. Fare del “Bene” ci fa sentire tutti uniti per un unico obbiettivo e allo stesso tempo può salvare una vita, anche con un piccolo gesto.

Fare del “Bene” è un dovere morale, facciamolo tutti.

Emilia Tapuskovic e Sofia Lorefice

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