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Il caso Nord Stream

Il Nord Stream è un gasdotto che, attraverso il Mar Baltico, trasporta gas proveniente dalla Russia in Europa occidentale, passando per la Germania e viaggiando ad una profondità di circa 70/80 metri. Un doppio gasdotto, in realtà, di 1.224 km, con una capacità di 55 miliardi di metri cubi di gas l’anno. Il poderoso sistema è stato realizzato ed è tuttora gestito dalla Nord Stream, una società svizzera di proprietà di Gazprom per il 51%.

Quanto detto è sufficiente per comprendere le ragioni del suo sabotaggio, avvenuto a settembre del 2022.

A compiere l’insano gesto è stata una squadra di sei sommozzatori, tra cui una donna e un medico, che hanno utilizzato uno yacht noleggiato e poi restituito, lungo 15 metri, chiamato Andromeda. Il settimanale di Amburgo “Der Spiegel”, ha ricostruito nei dettagli la dinamica, tracciando la rotta dell'Andromeda a partire dal porto di Rostock, in Germania, il 6 settembre, fino all'isola tedesca di Ruegen e, infine, all'isola danese di Christiansø, dove sono avvenute le esplosioni del 26 settembre.

Si è subito pensato ad un coinvolgimento diretto del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, o del Governo di Kiev, immediatamente smentito da chi, come il New York Times, punta invece il dito contro gruppi filo-ucraini, ritenendo che si sia trattato di un sabotaggio eseguito da oppositori del presidente russo Vladimir Putin. I russi, da parte loro, non hanno dubbi e accusano Washington di depistaggio, riservandosi di chiedere all’ONU un’indagine internazionale. Gli USA, a loro volta, chiamano in causa un gruppo di oppositori interni, che agiscono in modo clandestino. Di certo la situazione è poco chiara, a partire dall’identità dei membri del gruppo o da chi ha diretto e finanziato l’operazione. Una conferma arriva anche dalla Germania, sebbene gli investigatori tedeschi non abbiano ancora trovato prove su chi abbia ordinato e compiuto tale sabotaggio: la pista sulla sua preparazione porterebbe in Ucraina. Inoltre, le esplosioni alla pipeline possono essere solo frutto dell’azione di professionisti e questo lascia pensare al coinvolgimento di servizi segreti. Nel frattempo il gasdotto è stato riparato, la fuga di gas è cessata e la pressione è tornata ad essere regolare.

Bartolomeo Lopes e Marco Mirabella


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