Il massacro del Circeo è uno dei più noti e brutali casi di cronaca nera in Italia. Avvenuto nel settembre 1975, vide protagonisti tre giovani romani: Angelo Izzo, Gianni Guido e Andrea Ghira. I tre invitarono due ragazze, Rosaria Lopez e Donatella Colasanti, a una villa al Circeo, promettendo una serata di divertimento. Una volta lì, però, le sequestrarono e sottoposero a violenze fisiche e psicologiche per oltre 36 ore. Rosaria Lopez fu torturata e uccisa per asfissia, mentre Donatella Colasanti è sopravvissuta fingendosi morta. I carnefici, credendo che entrambe fossero decedute, misero i corpi in un'auto e li abbandonarono a Roma. Colasanti riuscì a farsi sentire dai passanti grazie alle sue urla, rivelando così l'orrore accaduto. Il caso scosse profondamente l'opinione pubblica italiana, evidenziando il clima di violenza e misoginia dell'epoca, oltre al preoccupante legame con ambienti neofascisti. I processi portarono a condanne pesanti, ma con vicende giudiziarie controverse: Angelo Izzo tornò a uccidere dopo un permesso, mentre Andrea Ghira non fu mai catturato. Il massacro del Circeo resta un simbolo della brutalità e della necessità di lotta contro la violenza di genere.
Luisia Virgadaula
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