Revenge porn è un’espressione che viene usata per indicare la diffusione illecita e non consensuale di immagini o video sessualmente espliciti, spesso per vendetta. Il 10% delle persone coinvolte nella rottura di una relazione, è stato colpito da revenge porn e tra queste il 90% è rappresentato da donne. Ma come può essere diffuso questo materiale pornografico? In verità può accadere in diversi modi: mediante "sexting", ovvero l'auto ripresa di contenuti intimi da parte della vittima e successivamente inviati a terzi; attraverso la ripresa di materiali intimi con il consenso della vittima; con la ripresa di materiali intimi con camere nascoste; tramite l'hacking dello spazio cloud della vittima. Ma cosa fare se si scopre di essere vittime di revenge porn? Ovviamente servono prove digitali e un documento con tutti i link poiché gli screenshot stampati non bastano come prova in quanto l'avvocato potrebbe sostenere la loro manipolazione. È anche necessario astenersi dalla pubblicazione online dei nomi di chi ha caricato le foto perché si può rischiare una denuncia per diffamazione; e non bisogna scaricare foto che non ti riguardano come prova per denunciare, soprattutto se sono immagini di minori, in quanto è considerato reato solo detenerle. Se scopri di essere una vittima di revenge porn chiedi aiuto alle Forze dell'ordine, alla polizia postale, a un avvocato oppure alle associazioni che si occupano di ciò. Inoltre ormai la legge prevede il carcere da 1 a 6 anni e una multa che va da €5000 a €15000 per chi viene giudicato colpevole di questo reato; e viene punito anche chi, avendo ricevuto le immagini, le ha diffuse a sua volta. La pena aumenta se i fatti sono eseguiti dal coniuge, anche se separato o divorziato e se i fatti sono commessi in danno di persona in condizione di inferiorità psichica o fisica, o in danno di una donna in stato di gravidanza. Come si può risolvere questa spiacevole situazione sempre più in aumento? Senza dubbio attraverso tanta responsabilità, stando attenti e fidandosi di poche persone. È inoltre importante ricordare che se qualcuno diffonde materiale pornografico senza il tuo consenso, la colpa NON è tua.
Alessandra Cappello
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