Insieme ma soli
- Scicliceo
- 22 dic 2021
- Tempo di lettura: 2 min
l’espressione “social network”, letteralmente “rete sociale”, si identificano una serie di piattaforme che nascono al fine di creare scambi, conoscenze, confronti in maniera digitale. Tutto questo ci ha portati di fronte ad un livello di connessione virtuale mai visto prima, rendendoci di fatto sempre più soli, isolati e lontani. Questa costante ricerca di nuovi “like” ci ha trascinati in un mondo finto dove non vi è più spazio e tempo per le vere relazioni. La nostra è, ormai, una generazione social dove perfino i più piccoli, anziché giocare con classici giocattoli, trascorrono gran parte del loro tempo davanti ad uno schermo. Questa è la realtà di oggi e andando contro corrente si contrastano quelle che sono le esigenze e le caratteristiche dei nostri tempi, rischiando di apparire “sfigati”. Il punto è capire in che modo queste piattaforme sociali come Instagram, Facebook, Twitter possano essere la causa di tanta solitudine e depressione. Per quanto riguarda la solitudine, abbiamo sviluppato un nuovo modo di essere “insieme ma soli” in quanto sentiamo il bisogno di stare con gli altri ma allo stesso tempo essere altrove. Le nostre conversazioni reali sono continuamente interrotte da chiamate e messaggi sms che portano quasi ad ignorare chi ci sta di fronte. Si tende, perciò, a preferire il mondo dei media poiché si ha la possibilità di mostrare solo ciò che si vuole per timore di presentarsi agli altri in modo autentico, con i difetti e le imperfezioni che si hanno. L’altro punto della depressione, invece, nasce nel momento in cui i canoni idealizzati mostrati sui social network appaiono irraggiungibili. Questo continuo paragonarsi al “perfetto” innesca sentimenti di gelosia e abbassamento dell’autostima. È importante, però, ricordare che questa “vita perfetta” che seguiamo sulle piattaforme, piena di filtri, non esiste nella vita di tutti i giorni, pertanto è inutile paragonarsi continuamente ad un qualcosa che di fatto non è reale. Per concludere, quindi, credo molto negli sviluppi positivi della tecnologia ma non bisogna lasciare che questa si sostituisca alla nostra vita effettiva.
Paola Piccione
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