In molti paesi la libertà di espressione è limitata. Cosa sta succedendo alle donne in Francia? Se una ragazza per strada indossa il velo subisce maltrattamenti, battute e commenti negativi. Ma è davvero un pezzo di tessuto a spaventare la gente? Spesso la religione musulmana è paragonata al jihadismo; sarà allora per questo che la gente ha paura?
Come non molti sanno l’Assemblea Nazionale francese deve decidere se approvare o meno la legge che vieta di indossare l’hijab a chiunque abbia meno di 18 anni. In poche parole, si stabilisce il divieto per i minorenni di portare qualsiasi abbigliamento o vestiario che indicherebbe una presunta inferiorità della donna rispetto all’uomo, considerandole oppresse, prive di una qualunque volontà individuale, come agenti del terrorismo, ignorando così i molteplici significati del velo islamico e compromettendo ulteriormente i diritti delle donne. Pertanto, se dovesse entrare in vigore, le donne musulmane non potrebbero più indossare il velo. I membri della comunità musulmana si lamentano da giorni per l’insorgenza esponenziale dell’islamofobia nel Paese, causata dalla repressione del governo contro le moschee e le organizzazioni islamiche, giudicate vicine a ideologie estremiste. Più di 50 associazioni musulmane sono attualmente sotto stretta osservazione da parte delle autorità. Eppure i musulmani non sono terroristi ma vengono lo stesso paragonati a loro, loro che non hanno a che fare con l’islam e usano la parola di Allah per fare peccato.
La gente non sa che nella religione musulmana la donna ha molti più diritti degli uomini: tutti gli uomini devono chinarsi ai suoi piedi perché, come si cita nel Corano, “è stata lei a portarci in vita, creatrice di ogni cosa e amica dell’uomo”. Quelle stesse persone, però, non conosco la differenza tra cultura e religione. Nella religione la donna è libera, ma, a opinione di molti paesi, è “sottomessa” per motivi politici o culturali.
Baja Jolanda e Giada Gentile

Comments