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L’overthinking

Pensare è un'attivita cerebrale naturale ed essenziale per regolare il nostro agire e, dunque, definire le persone che siamo. La società odierna è pervasa da svariati stimoli e occupazioni che forniscono a ciascuno diverse opportunità per esprimere se stessi. Ciò è sicuramente vantaggioso, ma a volte, proprio questa varietà spinge la mente, seppur inconsciamente, a produrre pensieri che finiscono per succedersi in un loop logorante, tanto per la mente stessa quanto per il corpo.

Nel caso in cui si finisce per pensare a ciò che si sarebbe potuto fare diversamente, dubitare delle proprie decisioni e immaginare scenari catastrofici, si parla di "overthinking". In particolare, quando l'oggetto dei nostri pensieri è rivolto al passato, si definisce ruminazione.

Essa consiste nel pensare ripetutamente ad un evento già accaduto e a tutto quello che ci ha infastidito di esso; ciò permette di elaborare emozioni che riguardano ricordi passati, producendo però uno stile di pensiero disfunzionale. Invece, se le nostre riflessioni riquardano il futuro, si parla di rimuginio.

In entrambi i casi, tali meccanismi derivano dall'esigenza di percepire il totale controllo delle situazioni e di analizzare approfonditamente qualsiasi problematica nella maniera più razionale e oggettiva possibile. In effetti, l'overthinking può essere legato ad eventi

traumatici e stressant. ouo essere causato aa ansia generalizzata o aa eccessivo perfezionismo e ipercriticità, e più in generale può essere legato alla difficoltà del cervello

nell'elaborazione delle emozioni

Chi soffre di overthinking si sente impotente, incapace di agire e prendere decisioni, ciò può portare a disturbi dell'alimentazione, comportamenti autodistruttivi e rabbia che possono compromettere le relazioni interpersonali. Un "overthinker" finisce per essere ossessionato da ogni piccola cosa, a dare per scontato il peggio e a giungere a conclusioni errate che portano a discussioni e conflitti con gli altri. Ciononostante l'overthinking non è una malattia mentale e puo essere affrontato sforzandosi di quardare le cose e le persone con una prospettiva positiva, e accettando il fatto che non si possono controllare tutti gli aspetti della vita, perché non tutto può sempre andare come vorremmo.

In ultima analisi, voglio riportare una frase, appartenente alla filosofia orientale, che è stata citata dal rapper Tedua nella sua canzone "La verità" ovvero "ricorda che non vediamo le cose come sono, ma come siamo". Credo che il suo significato sia fondamentale per capire quanto è importante conoscersi ed essere consapevoli del modo in cui si affrontano le situazioni; queste, infatti, il più delle volte non dipendono da fattori oggettivi, ma dallo stato d'animo in cui ci troviamo in quel determinato momento. Lo stesso, a maggior ragione, vale per gli atteggiamenti altrui che non sempre sono sbagliati o applicati con la diretta intenzione di ferirci, e nonostante ciò a causa del nostro modo d'essere li avvertiamo erroneamente come tali. Con questo non voglio insinuare che bisogna sempre perdonare e giustificare, ma è necessario comprendere le reali motivazioni per cui una persona agisce affinché si possa dare il giusto peso alle cose e di conseguenza stare bene con se stessi e con gli altri.

Gioia la China

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