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La chimica dell'amore

Sappiamo tutti che l’amore è una questione di cuore, tuttavia l’organo influenzato è, in realtà, il cervello. Solo di recente sono stati condotti studi sulle basi neurali che influenzano questo sentimento. Questo perché, da sempre, l’amore è stato dominato da poeti e artisti, quindi non preso in considerazione nella ricerca neurobiologica.

Da sempre è risaputo che la passione amorosa, o il coinvolgimento in un rapporto, suscita euforia spesso travolgente e indescrivibile. Gli effetti qui descritti sono dovuti ad aree del cervello con alte quantità di neuromodulatore, vale a dire la dopamina, serotonina, fattore di crescita nervosa e altri neurotrasmettitori.

La dopamina rilasciata dall’ipotalamo porta alla sensazione del “sentirsi bene” ed è quella che porta all’eccitazione.

La produzione di serotonina, nelle prime fasi dell’innamoramento porta a disturbi ossessivi, motivo per cui l’amore in questa prima fase può diventare una specie di ossessione, in cui il pensiero è rivolto al singolo individuo. Se questa viene a mancare, si ottiene un calo di umore che porta ad ansia e tristezza.

L’innamoramento può essere collegato anche ad un altro tipo di sostanza, cioè il fattore di crescita nervosa. Questo è presente soprattutto in persone che si sono innamorate di recente, rispetto a coloro che con il partner hanno un rapporto che dura da molto tempo.

Altri neurotrasmettitori sono la vasopressina e l’ossitocina che permettono all’individuo di avere una vera e propria connessione amorosa, legata ai ricordi e alla memoria del proprio amato.

Le sostanze qui riportate non sono collocate tutte nella stessa area cerebrale, ma, come dicevamo prima, sono coinvolti l’ipotalamo, l’insula, il corpo striato, la corteccia frontale e l’amigdala (nel lobo temporale), che provocano il desiderio.

Altro aspetto importante è la passione, che ha una durata media che va dai 12/18 mesi fino ai 3 anni. Da lì, talvolta diventa tutto normale e questa normalità può trasformarsi nella tensione nei confronti di un altro soggetto, infatti proprio come diceva Friedrich Nietzsche: “l’amore è uno stato di psicosi temporanea”.

Dopotutto però non c’è cosa più bella dell’innamorarsi, per cui, giovani o adulti che siate, fatelo, poiché, se ci pensate, la vita è una questione di chimica.

Sara Manenti e Sarah Vaccaro

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