DAD: che cos'è e come ci siamo arrivati?
E pensare che a Capodanno 2020 nessuno si sarebbe mai immaginato di parlare di pandemia, di lockdown né tantomeno di DAD. Eppure oggi ne parliamo tutti i giorni usando queste parole quotidianamente.
La didattica a distanza, il cui acronimo è, appunto, DAD, designa un insegnamento/apprendimento effettuato a distanza. Ma quanto veramente è stato insegnato e quanto appreso?
Sicuramente questo nuovo modo di fare scuola che ci è stato imposto dalla pandemia ha tanti vantaggi quanti svantaggi: gli insegnanti hanno dovuto fare i conti con la tecnologia digitale e noi alunni ci siamo dovuti abituare alla distanza e alla freddezza di una classe virtuale.
Sicuramente alzarsi poco prima della lezione, fare colazione e restare in pigiama è un grande vantaggio ma non poter vedere di presenza i nostri compagni, socializzare e scherzare nel cambio dell’ora o durante una pausa ci manca davvero tanto. Tutto si riduce allo schermo di un computer, una voce, una sedia e noi, soli, nella nostra stanza. L’attenzione tende a calare più facilmente, il computer stanca gli occhi, la connessione non è sempre veloce ed efficiente, ma, che ci piaccia o meno, la DAD è a oggi forse il modo più produttivo che abbiamo, purtroppo, per contrastare e limitare la diffusione di questo virus. Noi studenti l’abbiamo accettata ed anche, in qualche caso, resa divertente: così durante le interrogazioni si assiste a scene quali occhi che si muovono alla ricerca del foglio attaccato da qualche parte con la giusta risposta, immagini sfocate se non addirittura bloccate, microfoni all’occasione non funzionanti, intere classi che non sentono il proprio prof! Dall’altro capo della connessione, gli insegnanti che ti chiedono di fissare la videocamera, di tenere le mani ben in vista o di fare una panoramica della scrivania.
La DAD ha stravolto le vite di tutti e ci ha colto di sorpresa facendoci provare cose che non avevamo mai fatto prima d’ora, ma c’è da dire che ogni studente ha seguito la lezione come ha sempre fatto: chi si è sempre impegnato e chi ha preso questa situazione alla leggera. Però ci sono stati anche dei casi speciali, quasi eccezioni, ovvero ragazzi che hanno migliorato il proprio andamento scolastico e chi, di contrasto, lo ha peggiorato.

Gentile Giada e Baja Jolanda
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