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La paura di essere felici

"Esiste una parola per quando hai paura di una cosa bella, perché pensi che capiterà una cosa brutta?"

"Non lo so, vita?"


The Bear


Schopenhauer diceva che "La felicità è come l'elemosina gettata al mendicante. Gli permette di vivere oggi per prolungare il suo dolore l'indomani." Infatti, secondo il filosofo, il desiderio è la motivazione di ogni azione umana, ma esso deriva da una mancanza, cioè dal dolore. Tuttavia, l'appagamento del desiderio non genera felicità, ma soltanto una soddisfazione apparente, seguita dalla nascita di nuovi desideri. Tutto ciò ha senso perché quando non si desidera nulla, si è infelici e annoiati. Perciò, la "felicità" non è una sensazione del tutto positiva, in quanto è mancanza di sogno e desiderio, da cui scaturiscono nuovamente noia ed infelicità. La concezione di Schopenhauer è realistica, ma un po' estremizzata. Infatti l'individuo, subito dopo l'esaudimento del desiderio, vive un momento di benessere, che sia esso più o meno duraturo. Forse, allora, la felicità sta proprio nella capacità di prolungare quello stato di benessere, di vivere nell'hic et nunc senza pensare a passato e futuro. Dunque possiamo dire che il piacere sia conseguenza della soddisfazione di un bisogno. Questo processo, però, risulta esasperato nel masochismo. II

masochista, infatti, non è attratto dal dolore, bensì dal piacere che riesce a raggiungere attraversc la sofferenza. Spesso si diventa masochisti perché non ci si sente degni di essere felici e si trae piacere dall'incolpare se stessi, anche a costo di distorcere la verità. Freud ha identificato "coloro che soccombono al successo", ovvero quegli individui che scelgono inconsciamente di fallire per paura di fare un torto alle persone che amano, ad esempio superandole in qualcosa. Oppure, e anche frequente la paura che, se si ottiene un successo (per esempio, prendere un bel voto), dopo occorrerà assumersene la responsabilità e non deludere le aspettative altrui. In questo modo, quindi, ci si auto-convince che per non deludere gli altri e fare il loro bene, bisogna mettere se stessi e i propri traguardi in secondo piano. Questo modo di ragionare fa percepire tutto in maniera distorta e dannosa, ma diventa la comfort zone in cui rifugiarsi. A volte le conseguenze di tutto ciò sono gravi e irreparabili, percio e importante spronare chi ne soffre a farsi alutare. Non e mal troppo tardi per diventare chi si sogna di essere.

Marta Aprile e Sara Aprile

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