La frase in codice "London Bridge is down" ha annunciato la morte di una delle donne più importanti della storia, la regina Elisabetta II, avvenuta l’8 settembre scorso. È stata una delle persone più celebri della nostra epoca, sin da piccola si è comportata come una donna educata, riflessiva e autorevole, in grado di assumersi enormi responsabilità con grande senso del dovere. Sono state proprio la sua riservatezza e la sua semplicità ad aver conquistato il cuore della gente. Nonostante fosse nobile, Elisabetta non è nata in un castello o in un palazzo reale e ha sempre coltivato passioni normali come la fotografia, i cavalli ma soprattutto quella per i corgi. Essendo la terza in linea di successione non era destinata al trono, ma il destino ha voluto diversamente, così quando suo zio abdicò in favore del fratello (re Giorgio VI), lei divenne legittima erede al trono. Ha sempre aiutato suo padre rispettando gli obblighi, motivo per cui non è scappata da Londra quando è scoppiata la Seconda guerra mondiale e a soli quattordici anni, con un discorso alla radio, ha dovuto incoraggiare l’intera nazione. Ben presto il Regno Unito iniziò a contare su di lei nominandola Consigliere di Stato, cioè chiedendole appena diciottenne di sostituire il padre in caso di assenza o incapacità, ma fu lei stessa a voler aiutare per la guerra entrando nel servizio militare femminile e diventando un’autista e un meccanico per le truppe. La sua nobiltà non l’ha dissuasa neppure dal mescolarsi con la folla quando finì il conflitto mondiale e questo dimostra quanto per lei l’amore per la sua patria venisse prima di qualsiasi lusso. A conoscerla meglio di chiunque altro probabilmente è stato Filippo, il grande amore della sua vita, che per lei ha rinunciato al trono di Grecia e ha cambiato religione. Con il passare degli anni è diventata il sovrano inglese più anziano di sempre e il suo regno il più lungo della storia inglese e il più longevo del mondo. I funerali della sovrana hanno avuto luogo il 19 settembre scorso presso l’Abbazia di Westminster, dove oltre 2.000 persone invitate, compresi gli altri sovrani europei, si sono riunite per prendere parte all’imponente cerimonia delle esequie. L’assenza di questa donna memorabile ha lasciato un vuoto incolmabile nei cuori degli inglesi, ma soprattutto in quello dei familiari, i quali non hanno perso solo una madre, una nonna o una suocera, ma colei che rappresentava ciò in cui credono di più, la monarchia.
Aurora Fazio

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