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QUESTA SERA MI è ANDATA BENE?

Lanterna Azzurra, venerdì 7 dicembre, ci troviamo ad Ancona, precisamente a Corinaldo, è tutto pronto per il concerto del cantante Sfera Ebbasta, una serata tranquilla e di divertimento che si trasformerà in un incubo per molti genitori e adolescenti. La causa della strage sarebbe stata uno spray al peperoncino che ha scatenato il panico uccidendo 5 adolescenti (tre ragazze e due ragazzi tra i 14 e i 16 anni) e una donna adulta.

Sono inoltre rimaste ferite circa 60 persone, di cui 7 in modo grave, molti con traumi da schiacciamento dovuti alla calca. Le persone, comunque, non sono morte per lo spray urticante né per l’influenza della trap sui giovani (perché, in merito a questa discussione, il dibattito italiano si è già spostato su questo argomento), ma perché queste situazioni di panico sfociano in spintoni, disordine, gente ammassata sull'uscio, tutti che cercano una via di fuga cercando di abbandonare la sala il più velocemente possibile, spingendo perciò sui parapetti del passaggio, cosicché uno di questi, come succede agli argini di un fiume quando si ingrossa, cede, facendo finire molti giovani di sotto. I ragazzi sono morti per il panico generale che ha portato alle spinte e all'effetto meccanico che una massa di persone esercita sulla balaustra, minandone l'integrità strutturale.

Si sono dette un sacco di cose nelle prime ore della strage, tra queste che il locale avesse venduto il doppio dei biglietti rispetto alla capienza, notizia che poi è stata smentita, almeno in parte. Su una capienza di 459 persone si è parlato prima di 1600 biglietti venduti e poi di 680, anche se in realtà gli ingressi sono stati solo 500, cifra molto vicina alla capienza effettiva del locale. A spruzzare questo spray sarebbe stato un 17enne ingenuo, che pare sia stato trovato in possesso di droga.

Al netto del distacco tra dibattito e mondo reale, ci tengo a dire un paio di cose, in virtù del fatto che ho frequentato anch'io locali di ogni tipo, a norma, non a norma, pieni e meno pieni. Le leggi in materia di sicurezza ci sono e sono tante; purtroppo, non sempre vengono rispettate e gli organi preposti ormai intervengono dopo che succedono gli incidenti: i cosiddetti “interventi del giorno dopo” che praticamente non servono a niente. Il rispetto delle regole è un dovere di tutti noi, giovani e meno giovani, e la sicurezza dei locali dove si svolgono manifestazioni di massa è imprescindibile e va oltre il desiderio di lauti guadagni degli organizzatori. Noi siamo il paese nel quale, a Torino, morirono persone in piazza e nessuno suonava la trap. Non è il genere della musica che si ascolta che genera violenza ed incidenti, le responsabilità vanno cercate altrove.

Noi giovani siamo quelli che paghiamo il prezzo più alto in queste situazioni. Vogliamo solo che, se qualcuno di noi volesse ascoltare un qualsiasi genere di musica o se volesse vedere una partita in piazza, alla fine, quando torna a casa, non debba pensare “questa sera mi è andata bene”.

Lorenzo Lauretta

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