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Skolstrejk för klimatet

“ SKOLSTREJK FOR KLIMATET” Scuola in sciopero per il clima

“Cosa vuoi fare da grande? E dopo il liceo?”. Queste sono le domande che più spesso i ragazzi che frequentano ancora la scuola si sentono porre. Ed è giusto così, perché quando si hanno 14, 15, 18 anni , si deve pensare soprattutto a due cose: divertirsi e sognare. Sognare il proprio futuro, immaginarlo ad occhi aperti, mentre si guarda il cielo, o prima di andare a dormire. Divertirsi. Perché se non ora quando?

Oggi siamo arrivati al punto in cui tutto questo non è più possibile. Innalzamento del livello dei mari, formazione di enormi isole interamente di plastica, aria tossica, estinzione di innumerevoli specie sia animali sia vegetali. Solo per citare alcune tra le situazioni più drammatiche che da anni gli scienziati evidenziano.

È stata una ragazza Svedese di 16 anni, Greta Thunberg, affetta dalla sindrome di Asperger, spinta da un sano principio ecologista, a rendere tutto il mondo, o meglio, chiunque abbia la coscienza di ascoltare, consapevole del punto di non ritorno a cui siamo giunti. Attraverso manifestazioni a livello mondiale, la più recente il 27 settembre 2019, ha chiesto a tutti gli studenti del mondo di scendere in piazza e mostrare quanto sia importante invertire subito la rotta in materia ambientale. In ben 2.052 città si sono svolte delle manifestazioni di protesta appoggiate dagli ambientalisti che sfruttano l’onda lunga del “Fridays4future” contro coloro che tentano di argomentare sui luoghi comuni del «gretismo», senza dare adeguate soluzioni, coniando slogan e avanzando ipotesi partendo dalla green economy. In mezzo a tutto il parapiglia c’è il Prof Antonino Zichichi, fisico italiano di fama internazionale, che sminuisce l’operato della Thunberg, affermando: «Greta non dovrebbe interrompere gli studi, come ha detto di volere fare, per dedicarsi alla battaglia ecologista, ma tornare nella sua scuola a imparare quelle materie indispensabili per parlare di “climate change”.»

Il professore Zichichi continua: «Il cambiamento climatico e l’inquinamento sono due cose completamente diverse. Legarli vuole dire rimandare la soluzione. Infatti, l’inquinamento si può combattere subito senza problemi, proibendo di immettere veleni nell’aria. Il riscaldamento globale è tutt’altra cosa, in quanto dipende dal motore meteorologico dominato dalla potenza del Sole. Le attività umane incidono al livello del 5%: il 95% dipende invece da fenomeni naturali legati al Sole. Attribuire solo alle attività umane il surriscaldamento globale è senza fondamento scientifico.». Da qui gli ambientalisti si sono indignati e urlano all’ennesima bufala del web, e la giostra riparte. In sostanza per affrontare il problema occorre partire da noi, ingegnarci, sperimentare attraverso logiche innovative e ridurre al massimo i consumi senza costrizioni, cambiare l’uso insensato della tecnologia in simbiosi con l’intero sistema economico mondiale, cambiare il sistema produttivo mondiale, invertire la rotta all’interno della stanza dei bottoni dove risiedono gli interessi economici del SISTEMA che ci stanno conducendo sull’orlo dell’autodistruzione collettiva.


Antonio Inclimona

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