Squid Game: Una critica alla società odierna
- Scicliceo
- 6 giorni fa
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Da poco è uscita la seconda stagione della celeberrima serie televisiva Squid Game, la quale, solo con la prima stagione, aveva totalizzato numeri da record: pensate che nelle prime quattro settimane di lancio nelle piattaforme di streaming ha raccolto più di 142 milioni di stream, frantumando il record prestabilito dalla serie “Bridgerton”, che ne aveva totalizzate “solamente” 111 milioni. La serie, ambientata in Corea del Sud, tratta di un gruppo di persone sommerse da debiti soffocanti che accettano di partecipare ad un misterioso gioco, organizzato da alcuni ricconi ignoti, con un’enorme vincita in denaro. Tuttavia, questi scoprono che le sfide sono delle versioni mortali dei tradizionali giochi per bambini tipici della Corea del Sud, come, ad esempio, tiro alla fune, un due tre stella, le biglie e altri. La serie ci parla in particolare della storia di Seoung Gi-Hun, uomo sudcoreano di 41 anni che si ritrova sommerso dai debiti e perseguitato dagli strozzini a causa della sua dipendenza dal gioco d’azzardo. Tutto molto interessante, ma la serie vuole approfondire una problematica molto ricorrente nella società odierna; gli Squid Game rappresentano una forma estremizzata del capitalismo, il cui successo di un individuo è reso possibile solo dal fallimento di un altro. Questo sistema ci spinge a competere tra di noi piuttosto che cooperare ed aiutarci a vicenda; viviamo in un mondo dove siamo costantemente messi uno contro l’altro e dove veniamo valutati per quello che facciamo, non per quello che siamo, facendo di queste etichette uno strumento per metterci a confronto e per creare paragoni l’uno con l’altro. Pensiamoci: anche a scuola riceviamo lo stesso trattamento, con i voti scolastici e con la costante frenesia nel prendere un voto più alto del proprio amico. Anche il salvadanaio presente nella serie rappresenta una forte metafora della vita: la ricchezza che si accumula e che lo riempie è dovuta al sacrificio altrui, e, nonostante si creino alleanze e rapporti tra gli individui, il sistema è costruito apposta per distruggere anche questi legami. La cosa che più spaventa della serie è la decisione di voler proseguire i giochi: ogni volta che venisse, richiesto, i giocatori potrebbero votare per l’abbandono delle sfide, ma per molti di loro, in realtà, la vita là fuori è più spaventosa del gioco stesso, in quanto visti come rifiuti e scarti della società; una società che non è riuscita a reintegrarli e renderli cittadini con onore e dignità. Squid Game non è solo una serie di giochi mortali per bambini, è uno studio approfondito della società odierna, della psiche umana e di come la cupidigia del denaro prevalga sul senso morale.
Francesco Mussini
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