Negli ultimi anni la presenza degli animali in spettacoli circensi e delfinari è posta sotto accusa dalla crescente sensibilità dei cittadini che la considerano una manifestazione di violenza, proprio per la coercizione degli animali, costretti a vivere incatenati all’interno di gabbie da cui possono uscire solamente per compiere esercizi contrari alla loro volontà.
Tali animali, tra cui i principali sono i leoni, le tigri, i cavalli, i delfini e gli elefanti, perdono totalmente la loro libertà e sono costretti a praticare specifici esercizi che hanno dovuto imparare attraverso addestramenti che si basano a loro volta sulla paura e sulla totale perdita della loro natura. Il principio su cui si fonda la visione del domatore, colui che addomestica gli animali, è il seguente : “o l’animale asseconda l’uomo o muore”. In accordo con questa citazione, molti animali che non imparano mai muoiono per le frequenti percosse o semplicemente per privazione di cibo.
Tutto ciò accade per soddisfare il puro divertimento dell’uomo, senza che ci si renda conto di un secondo livello della realtà, il maltrattamento. Principalmente gli spettatori sono bambini, i quali percepiscono il circo o il delfinario come la normalità. Oggigiorno è possibile conoscere la vera natura degli animali attraverso documentari, Internet o semplicemente leggendo libri sul tema. L’Italia rappresenta uno dei maggiori Paesi europei dove gli incassi relativi a questi ambienti diminuiscono, poiché il pubblico inizia ad attuare un atteggiamento contrario. In Francia, inoltre, la difesa degli animali diventa legge, con una disposizione che prevede che entro il 2024 avrà piena efficacia il divieto all’acquisto di animali selvatici e la loro presenza nei circhi itineranti pertanto sarà vietata entro 7 anni. In un Paese come la Francia, dove ogni giorno 3 animali su 10 vengono abbandonati, è uno spiraglio di luce per le associazioni animaliste.

Soraja Modica
Comments