Arriva finalmente la celebrazione della festa più sentita ed attesa dagli sciclitani: Il Gioia, chiamato anche “Uomu vivu”, una celebrazione tradizionale che trasmette grande entusiasmo, non solo nel cuore dei fedeli, ma anche in quello dei turisti che con curiosità vengono da ogni parte a vedere e a vivere questa esperienza.
La festività ha inizio il Venerdì Santo con la deposizione di Gesù, la cosiddetta “a scisa ra cruci” nella chiesa di Santa Maria la Nova. Successivamente alla deposizione, la Madonna Addolorata abbraccia pietosamente il figlio.
Si arriva così alla vigilia di Pasqua dove la gente si riunisce di fronte la chiesa di Santa Maria la Nova per celebrare la Santa messa, impaziente di vedere il Cristo risorgere. Giunta la mezzanotte, le campane della chiesa iniziano a suonare per l’avvenuta Resuscita.
Il culmine della festa arriva la domenica di Pasqua intorno le ore tredici, con l’inizio della corsa pazza del Cristo Risorto che viene caricato in spalla dai portatori del Gioia che lo faranno girare per le vie di Scicli acclamato dalla folla e accompagnato dalla banda musicale. Intorno alle ore sedici la statua viene lasciata dentro la chiesa del Carmine, per poi essere ripresa nuovamente la sera alle 23.00. I portatori, riprese le forze, continueranno a ‘farlo barcollare’ fino a tarda notte per poi riporlo definitivamente nella chiesa di Santa Maria la Nova, dove rimane un anno in attesa della prossima Pasqua.
Pasqua 2022: dopo due anni di mancati festeggiamenti a causa della pandemia, Gesù Risorto si risveglia ricolmando di gioia l’animo degli abitanti. Si ritorna ad una “quasi normalità” ma con una festa purtroppo sottotono, sia per il coronavirus ancora in agguato sia per un’auspicata pace che purtroppo tarda ad arrivare.

Jolanda Baja, Giada Gentile
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