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Un’inquietante realtà: la violenza

Nella società odierna, la violenza emerge come una presenza fortemente inquietante che scuote la nostra coscienza e ci coinvolge a una profonda riflessione morale, culturale e politica. Ogni giorno siamo testimoni di atti violenti che si aggirano attorno alla crudelta verbale, alla violenza

psicologica e/o fisica.

Quest'estate ne è stata l'esempio; ogni giorno una notizia più agghiacciante di quella del giorno prima, come se non ci fosse altro da fare che scaricare le proprie frustrazioni sugli altri.

Non possiamo nascondere che i dati sulla violenza casalinga verso le donne, sono notevolmente maggiori, rispetto a quelli verso gli uomini. Le statistiche parlano molto chiaro: si registrano circa 150 casi l'anno di femminicidi, il che significa che in Italia circa ogni due giorni viene uccisa una donna. Quotidianamente, tantissime altre tipologie di violenza vengono enunciate; dall'omicidio allo stupro, dallo stalking all'abuso psicologico, che insieme accrescono sempre di più le diverse crudeltà del mondo.

-Ha raccontato d'esser stata rapinata e violentata da un gruppo di quattro persone che, dopo averla colpita alla testa, l'hanno caricata su un furgone, tappandole la bocca per impedirle di urlare e chiedere aiuto; ragazza madre al settimo mese di gravidanza, morta dissanguata per le 37 coltellate inflitte dal compagno; diciannovenne vittima di stupro, inondata di minacce; donna stuprata in strada dietro una siepe, violentata da un uomo conosciuto nel locale. -

Le motivazioni di questi estremi gesti di violenza? Saperlo non fa troppo la differenza, ma al giorno d'oggi qualunque tipo di causa sembrerebbe valida per compiere questi atti brutall.

Purtroppo tutte queste storie, non sono le uniche e sicuramente neanche le ultime che racconteranno i telegiornali.

Perché l'essere umano è sempre più cattivo?

Perché nella nostra comunità c'è così tanta violenza?

E soprattutto perché proprio nei confronti della donna? Sarà che l'uomo è turbato dal pensiero di sentirsi inferiore rispetto ad essa?

Siamo difronte ad un lento processo di degrado e declino, con alla radice una forte mancanza di cultura, di educazione e una poderosa incapacita di instaurare rapporti, che sta portando tutti noi ad essere sempre più diffidenti verso il prossimo, stando molto attenti in ogni circostanza, anche nella più apparentemente innocua.

Noi siamo donne e non siamo state messe al mondo per essere maltrattate. Noi, donne stufe di appartenere ad un mondo che si estranea da un problema così rilevante e persistente.

Questo genere di accaduti porta tutte noi, anche coloro che non vivono ciò in prima persona, a provare un forte senso di paura, sconforto e soprattutto rabbia verso un'umanita ormai cosi incattivita, arrivata ad un apparente punto di non ritorno. Siamo stanche di assistere a questa continua "mattanza".

Emilia Tapuskovic e Sofia Lorefice

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