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UNA CRUDELTA’ OMICIDA

Il femminicidio è un omicidio doloso o preterintenzionale in cui una donna viene uccisa dal partner o ex partner. Solo in Italia avvengono circa 150 femminicidi l’anno, un totale di circa 600 femminicidi negli ultimi quattro anni. Significa che in Italia ogni due giorni circa, viene uccisa una donna. Uno dei tanti femminicidi che ha scosso la popolazione italiana nell’ultimo anno è quello di Giulia Tramontano. Giulia, nata a Napoli il 2 maggio del 1994, era un’agente immobiliare trasferitasi a Senago, in provincia di Milano per andare a convivere con il compagno Alessandro Impagnatiello, barman di trent’anni, con il quale aveva una relazione da due anni e mezzo e con il quale stava per avere un figlio, che Giulia voleva chiamare Thiago. Dopo che Giulia venne a conoscenza della relazione segreta di Alessandro con una sua collega e dopo aver parlato con quest’ultima. Giulia torna a casa, la sera del 27 maggio 2023, per avere un confronto con il compagno ma non appena entra in casa Alessandro la attacca da dietro colpendola in varie zone del collo per poi colpirla ulteriormente con un totale di trentasette coltellate. Successivamente Alessandro prova a liberarsi del corpo provando a bruciarlo in due tentativi, senza riuscirci. Dopo aver trascinato il corpo giù dalle scale e dopo averlo posizionato prima nel suo box e poi in cantina lo porta in un’intercapedine dietro ad un edificio che ospita alcuni box. Sarà successivamente lui stesso a portare gli inquirenti lì dopo aver confessato di averla uccisa. La famiglia ricorda Giulia come una ragazza sorridente, all’apparenza forte ma in realtà molto tenera e gentile che ha dimostrato a una nazione intera che cos’è l’amore per un figlio, per una famiglia e il rispetto per la vita. Dopo un lungo e tortuoso processo, le PM di Milano hanno richiesto l’ergastolo per Alessandro Impagnatiello per l’omicidio di Giulia Tramontano e Thiago Tramontano. Si sente spesso su questo caso la frase: “Giulia ha segnato la sua condanna a morte quando ha annunciato la sua gravidanza”, è triste ascoltare queste parole perché alla fine lei voleva solo vivere una vita felice insieme al suo bambino e alla sua famiglia, ma purtroppo non è stato possibile a causa delle decisioni e delle azioni di un vigliacco, che dopo aver tentato di avvelenarla per mesi con del veleno per topi ha deciso di porre fine alla sua vita. Vogliamo ricordare Giulia e tutte le altre donne per la loro forza e i loro sorrisi e soprattutto per la loro voglia di vivere che non cessa mai. 

Giulia Ficili, Monia Ereddia

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