‘‘3 su 4 delle nuove malattie infettive che insorgono nella popolazione umana provengono dagli animali.’’
-Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie
Campata in aria, senza alcun contesto, quest’affermazione potrebbe esser facilmente mal interpretata. A prima lettura si potrebbe infatti pensare che gli animali siano la causa del diffondersi di epidemie più o meno gravi tra gli umani. In realtà, la vera causa sono - indovinate un po’ - gli umani, mentre gli animali sono semplicemente un tramite, un ponte tra le malattie infettive, di cui essi sono portatori sani, e gli uomini. Mi spiego meglio.
Qualche giorno fa, scorrendo tra le varie story di Instagram mi sono imbattuto nel profilo ufficiale di un’associazione internazionale non-profit per la difesa dei diritti degli animali: Animal Equality. Tra tutte le varie cause per cui questa si batte, una di fondamentale importanza, soprattutto durante un periodo storico come quello che ci siamo ritrovati ad affrontare da marzo a questa parte, è quella riguardante i wet market presenti nel Sud-est asiatico. Ma cosa sono i wet market?
Per comprenderlo partiamo dal tradurre letteralmente dall’inglese questa espressione: mercato bagnato. I wet market prendono difatti il nome dal sangue degli animali macellati e acquistati in questi mercati, che bagna continuamente i pavimenti delle bancarelle. Questi mercati, oltre ad incarnare un vero e proprio inferno terrestre per gli animali, rappresentano una pericolosissima minaccia per la salute pubblica e la sicurezza dell’uomo. Gli animali, infatti, indifferentemente vivi o morti, vengono trasportati verso questi mercati con veicoli che li espongono a sporcizia, smog ed inquinamento. Una volta arrivati a destinazione, gli animali vivi, selvatici o allevati, vengono mescolati in gabbie anguste e antigieniche. Inoltre, a causa di queste orribili condizioni in cui vengono tenuti, essi raggiungono livelli di stress talmente elevati che il loro sistema immunitario cede. Se, infine, questo ambiente ideale per il proliferare di malattie zoonotiche - ossia a trasmissione animale - ed ulteriori virus, si colloca in un luogo quotidianamente frequentato da acquirenti e lavoratori, i quali per forza di cose vengono a contatto con i fluidi corporei di questi animali… beh, il gioco è fatto. È infatti qui, proprio in questi mercati, che in passato si sono sviluppate epidemie come la SARS, ed è qui che i ricercatori ritengono possa esser anche nato il COVID-19.
Di conseguenza risulta evidente che questi mercati debbano essere chiusi al più presto e per sempre; ed è proprio questo ciò che sta tentando di fare Animal Equality, la quale a questo proposito ha creato una petizione, il cui link lascio qui di seguito:

Gabriele Ferraro
Comments