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Addio ad un campione

Sebastian Vettel, nato il 3 luglio 1987 a Heppenheim, è un ormai ex pilota di F1; infatti, ha recentemente dichiarato sui social il suo ritiro dopo il gran premio di Abu Dhabi. La notizia ha scosso gli appassionati del genere ma anche i colleghi, tra cui Ralf Schumacher, fratello del grande Micheal, che fu per anni un modello per Sebastian.

Vettel ha dedicato la sua vita alle corse, iniziando con i kart a Kerpen nel 1995, alla tenera età di 8 anni; da allora la sua ascesa è stata rapida come il suo monoposto, ottenendo l’accesso alla Formula 1 nel 2006, a 19 anni e 53 giorni, come più giovane pilota collaudatore della storia e piazzando il miglior tempo nella seconda sessione del venerdì in Turchia, con i complimenti dello stesso M. Schumacher. Nel 2008 si piazza al quinto posto con la Toro Rosso al Gran Premio di Monaco, conquistando i suoi primi punti per il mondiale. Nel 2009 corre con la Red Bull in Cina regalando alla scuderia la prima pole position della sua storia dopo aver effettuato un solo giro cronometrato in tutte e tre le sessioni di qualifica, e classificandosi infine secondo nella classifica mondiale, dietro Jenson Button. Nel 2010, dopo un anno mai in testa alla classifica, stupisce tutti aggiudicandosi il titolo all’ultima gara arrivando primo sul favorito, Fernando Alonso, e soffiando il record di più giovane campione del mondo a Lewis Hamilton. Un anno dopo riconferma il titolo con una straordinaria stagione laureandosi già al GP del Giappone. Vettel procede implacabile, dominando anche nei due anni successivi. Nel 2014 al termine della stagione annuncia il suo addio alla Red Bull e ad Abu Dhabi viene annunciato il suo ingresso nella Ferrari. Così nel campionato del 2015 è alla guida di Eva, una SF15-T, nuovo modello della Ferrari, conquistando tredici podi nel suo primo anno con la scuderia di Maranello (record assoluto) e concludendo al terzo posto nella classifica mondiale. Nel 2017 chiude la stagione al secondo posto con cinque vittorie, quattro pole position e ancora una volta tredici podi. Nel 2020 passa ufficialmente alla Aston Martin, la sua ultima scuderia.

Durante la sua carriera ha stabilito numerosi record tra cui anche il minor tempo trascorso prima di ottenere una penalità (solo 6 secondi, nel GP di Turchia 2006), il titolo di pilota più giovane a conquistare un Hat Trick (pole position, vittoria e giro più veloce) nel GP di Gran Bretagna 2009, il maggior numero di giri in testa in una stagione nel 2011 (739); ha inoltre ricevuto diversi riconoscimenti tra cui il Silberne Lorbeerblatt, il più alto premio sportivo in Germania e il titolo di sportivo europeo per due anni consecutivi. Infine, il 4 dicembre 2017 viene inserito nella Hall of Fame della Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA), posizionandosi così a buon titolo tra le leggende del mondo delle corse.

Edoardo Sammito e Teseo Mormina


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