Quando si parla di calcio argentino, i primi nomi che affiorano alla mente degli appassionati sono quelli di Maradona e Messi; ma non tutti sanno che l’Argentina ha tanto altro da offrire, come il Superclàsico della Coppa Libertadores, Boca Juniors-River Plate, che le riviste The Observer e The Sun hanno selezionato come uno dei “50 eventi sportivi da vedere prima di morire”. In effetti, la sfida tra queste due squadre infiamma da oltre un secolo la capitale Buenos Aires: un vero e proprio scontro tra fedi e ideologie.
La rivalità tra queste due compagini affonda le sue radici sin dalla loro fondazione: pur essendo tra più antichi ancora esistenti, i due club argentini, nati dall’intraprendenza di alcuni giovani di origine genovese, ben presto prenderanno strade opposte. Il River Plate si trasferisce, nei primi anni ‘20, nel quartiere ricco di Nunez, guadagnandosi così il titolo dispregiativo di Los Milionarios; il Boca, invece, rappresenta la parte operaia della città, tanto da rimanere nel cuore dei tifosi come “l’antagonista” per eccellenza dei ricchi rivali: se, dunque, i Los Milionarios amano il bel gioco, i tifosi del Boca si esaltano per la grinta e il sudore.
In campo e sugli spalti, infatti, la situazione rimane invariata: non si tratta di semplici partite, ma di veri scontri ideologici che infiammano gli animi dei tifosi, spesso protagonisti di risse e disordini sulle tribune, trasmettendo questa tensione anche ai giocatori in campo: vincere è una questione d’onore, perdere un’umiliazione inaccettabile che può persino segnare per sempre una carriera.
Una storia, quella del Superclàsico, lunga ed equilibrata: nelle 246 edizioni giocate, 88 sono i trionfi del Boca, 82 quelli del River e tante le gare passate alla storia, non solo per lo spettacolo dato sul campo, ma anche, purtroppo, per episodi di violenza tra i tifosi e tra i giocatori dentro e fuori dallo stadio.
Un esempio è la semifinale di Libertadores del 2004: l’idolo del Boca, Carlos Tevez, dopo aver segnato, imita il verso della gallina a cui sono accostati tifosi e giocatori avversari, finendo espulso; nel 2015, invece, dopo che i giocatori Milionarios, durante gli ottavi di finale, vengono colpiti agli occhi da spray al peperoncino spruzzato dai tifosi avversari, la gara viene sospesa; e ancora, il 24 novembre 2018, prima della gara di ritorno della finale di Libertadores, il pullman del Boca viene attaccato dai tifosi rivali, causando disagi in tutta la città e facendo annullare, di conseguenza, la partita. Queste tensioni hanno portato il CONMEBOL, l'organo amministrativo, organizzativo e di controllo del calcio sudamericano, a scegliere come luogo del match il Santiago Bernabeu di Madrid, suscitando controversie tra i giocatori delle due squadre.
Nonostante tutto, il Superclàsico, pur rappresentando “l’ultima ed eterna ribellione al calcio moderno”, costituisce la competizione più intensa della storia calcistica? A voi lettori la risposta...
Piergiorgio Iozzia
Comments