Angelo Vindigni, studente presso il liceo classico “Quintino Cataudella”, ha vinto il secondo premio alla miglior motivazione per aver votato e recensito “Il segreto del tenente Giardina”, romanzo vincitore del Premio Mondello Giovani. Il libro è stato scritto da Giovanni Grasso, giornalista, scrittore e consigliere per la stampa e la comunicazione del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Ecco la motivazione di Angelo:
<<Il segreto del tenente Giardina, scritto da Giovanni Grasso, è un romanzo di notevole
spessore che collega in modo raffinato la dimensione storica con quella personale e umana.
Attraverso la storia di Luce Di Giovanni, giovane avvocato alla ricerca delle verità nascoste
della sua famiglia, il lettore si immerge in un viaggio temporale che ci conduce tra i
documenti della Prima Guerra Mondiale e le vicende intime di chi ha combattuto, sofferto e
spesso pagato con la vita gli errori e le decisioni di alti comandi.
Il romanzo parte da una premessa intrigante: Luce e il giornalista Marco Grillo si ritrovano
coinvolti in un'indagine storica che li porterà a scavare tra i diari e i ricordi del bisnonno di
Luce, Antonio Crespi, un giovane soldato morto durante la Grande Guerra sotto il comando
del tenente Gaetano Giardina. La storia ruota attorno a una serie di domande: Chi era
realmente Giardina? Perché il suo nome è legato alla morte di Crespi? E, soprattutto, cosa
nasconde il "segreto" che dà il titolo al romanzo?
Uno degli aspetti più interessanti di questo libro è l'abilità di Giovanni Grasso nel tratteggiare un affresco storico vivido e dettagliato. Il lettore si trova immerso nella drammaticità della guerra, nelle trincee fangose e nelle tensioni morali ed emotive che i soldati dovevano affrontare ogni giorno. Tuttavia, il libro non si limita a una descrizione cronachistica degli eventi bellici. Al contrario, il conflitto diventa lo sfondo su cui si sviluppano le dinamichepsicologiche e i dilemmi morali dei protagonisti.
Un passaggio chiave del romanzo che ben riassume il tema della resilienza è quello in cui
si fa riferimento alla figura del contadino che prega per la pioggia: "Il contadino prega per il
cielo per far venire giù l’acqua perché senza acqua il raccolto muore. E senza raccolto,
arriva la fame. Però se l’acqua non viene giù e il raccolto muore, il contadino non prende a
pugni il cielo, ma continua a pregare. E anche dopo la sua morte i suoi figli continueranno
lo stesso." Questo passaggio, ricco di simbolismo, esprime una filosofia di vita radicata nella
pazienza e nell'accettazione del destino. La figura del contadino rappresenta l’uomo che,
nonostante le difficoltà e le ingiustizie, continua a credere in un futuro migliore, non perché
ci siano garanzie, ma perché la fede e la speranza sono le uniche risposte possibili di fronte
all’incertezza.
Luce Di Giovanni, come il contadino, non si arrende nella sua ricerca della verità, nonostante
i molti ostacoli che incontra lungo il percorso. La sua determinazione nel volere scoprire
cosa sia successo realmente al bisnonno e perché il tenente Giardina abbia giocato un ruolo
centrale in quella tragedia, la porta ad affrontare una serie di sfide, tanto interiori quanto
esteriori. La sua è una lotta non solo contro l’oblio e la menzogna, ma anche contro le propriepaure e dubbi. Questo parallelismo tra il contadino e Luce è uno degli elementi che rende il romanzo particolarmente potente, mostrando come la forza d’animo e la perseveranza possano condurre alla verità, anche quando tutto sembra perduto.
Un altro aspetto che emerge nel corso del romanzo è la riflessione sulla sensibilità, un tema
che si intreccia profondamente con le vite dei protagonisti. Uno dei passaggi più emblematici del libro recita: "Oggi ritengo invece che la sensibilità sia un punto di forza che ci aiuta a vivere, a capire, ad essere solidali, ad amare. Ma non bisogna farlo sapere troppo in giro.
La sensibilità va tenuta nascosta altrimenti la gente se ne approfitta." Questa frase, intrisa
di saggezza, riassume perfettamente il dilemma di molti personaggi del romanzo, che si
trovano a dover nascondere le proprie emozioni per sopravvivere in un mondo che premia
la durezza.
Il tenente Giardina, ad esempio, è un uomo intrappolato tra il dovere militare e la propria
umanità. Il suo segreto, che si svela progressivamente nel corso del romanzo, è legato non
solo a un fatto storico, ma anche a una scelta personale, a un compromesso tra ciò che è
giusto e ciò che è necessario per sopravvivere in tempo di guerra. Questo ci porta a rifletteresu quanto sia difficile, in un contesto così estremo come quello della guerra, mantenere intatta la propria sensibilità e umanità. Il prezzo da pagare è spesso troppo alto, e molti dei personaggi, incluso Giardina, ne escono segnati profondamente.
In questo senso, Grasso ci propone una riflessione universale su come la guerra, ma anche
la vita in generale, metta alla prova la sensibilità delle persone, spingendole a nasconderla
o a reprimere i propri sentimenti per evitare di essere sopraffatti dagli eventi. Tuttavia, come
suggerisce la citazione, la sensibilità, seppur nascosta, è una forza che ci permette di
rimanere umani, di continuare a lottare e ad amare, anche in situazioni disperate.
Il tema della memoria è altrettanto centrale nel romanzo. Non si tratta solo di riscoprire il
passato per onorarlo, ma di confrontarsi con esso e trovare un modo per integrarlo nel
presente. La ricerca di Luce non è solo un'indagine storica, ma anche un viaggio personale
che la porta a riconciliare la propria identità con quella dei suoi antenati. In questo senso, Il
segreto del tenente Giardina può essere letto anche come una riflessione sul legame tra
passato e presente, su come le scelte dei nostri antenati continuino a influenzare le nostre
vite.
Questo concetto di memoria si ricollega alla figura del contadino e alla sua perseveranza.
Anche dopo la sua morte, i suoi figli continuano a pregare per la pioggia, proprio come Luce
continua a cercare la verità sul suo bisnonno. Il romanzo, quindi, diventa una metafora sulla
trasmissione della memoria da una generazione all’altra, e su come questa memoria sia ciò
che ci tiene ancorati al nostro passato, permettendoci di andare avanti con consapevolezza
e forza.
La narrazione di Grasso è fluida, ricca di dettagli storici e psicologici che rendono i
personaggi vivi e tridimensionali. Il lettore si trova immerso non solo nelle trincee della Prima
Guerra Mondiale, ma anche nei dilemmi interiori di chi deve fare i conti con le proprie scelte
e con le conseguenze di queste. La guerra, in questo romanzo, diventa una metafora della
vita stessa, dove le battaglie più dure si combattono spesso all'interno, nel cuore e nella
mente delle persone.
Un altro elemento che rende il romanzo particolarmente interessante è la sua capacità di
creare un dialogo tra presente e passato. Luce e Marco, con le loro indagini, rappresentano
il presente che cerca di fare i conti con il passato, cercando di comprendere le motivazioni
e le scelte dei loro predecessori. Questo continuo confronto tra passato e presente è uno
dei fili conduttori della narrazione, e Grasso riesce a trattarlo con grande maestria, evitando
di cadere in facili cliché o banalizzazioni.
In conclusione, Il segreto del tenente Giardina è un romanzo che offre una lettura profonda
e stratificata. Attraverso le vicende personali di Luce, Marco e del tenente Giardina, Giovanni
Grasso ci invita a riflettere su temi universali come la memoria, la sensibilità, l’onore e la
redenzione. La scrittura di Grasso, attenta e suggestiva, riesce a evocare atmosfere potenti
e a coinvolgere il lettore, stimolandolo a interrogarsi sulla natura umana, sul tempo e sulla
capacità di resistere di fronte alle avversità.
Non è solo una storia di guerra, ma un’indagine sull’animo umano, sulle sue fragilità e sulle
sue forze nascoste. Il romanzo ci ricorda che, anche nei momenti più bui, come il contadino
che continua a pregare per la pioggia, dobbiamo mantenere la speranza e continuare a
lottare, perché è solo attraverso la perseveranza e la sensibilità che possiamo trovare la
nostra strada nel mondo.>>
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