top of page

central park

È sempre bello il weekend, su questo siamo tutti d’accordo. Camminare in giro per la propria città con gli amici, bere, mangiare e divertirsi, venendo inghiottiti da quella sensazione di leggerezza che c’è nella tiepida aria serale. Passare così qualche ora di svago prima di andare a rifugiarsi nelle morbide coperte dei nostri comodi letti, chiudendo gli occhi e andando a dormire, essendo perfettamente coscienti della realtà e del luogo che ci circonda. Immaginate però se al vostro risveglio non sia il vostro letto quello su cui vi ritrovate sdraiati, ma una scomodissima panchina del Central Park di New York. Con un semplice battito di ciglia avete cambiato non solo stanza, città, o regione, ma siete proprio in un altro continente, senza un soldo, senza documenti e ammanettati ad uno sconosciuto che dice di essere un musicista di Dublino.

Non dovrà essere una prospettiva molto allettante, dato che non avete idea di come siate arrivati, e di come si sia davvero conclusa la vostra serata. Credo che neanche l’hangover più devastante di tutti vi possa fare finire dall’altro capo del mondo in una situazione così poco piacevole. Ed è proprio in questa enorme catastrofe che si ritrova Alice, poliziotta francese, dopo essere uscita tranquillamente con le sue amiche una sera, sera di cui ha solo un vago ricordo, nonostante la poca assunzione di alcool durante una festa sugli Champs-Elysées. Nemmeno il giovane uomo con cui condivide le manette sembra essere granché d’aiuto a ricostruire i fatti del giorno precedente, e i due non possono fare altro se non rimboccarsi le maniche e agire il più velocemente possibile, il tutto evitando la folla e l’attenzione della polizia. D’altronde, chi non noterebbe due persone ammanettate l’una all’altra che vanno in giro alle otto di una domenica mattina in un parco pubblico? Ad Alice e Gabriel, il malcapitato musicista, toccherà supportarsi a vicenda e fare gioco di squadra, seguendo tutte le piste possibili per arrivare alla verità, anche se non sarà quella desiderata.

Lo scrittore del romanzo, Guillaume Musso, ci racconta direttamente la vita passata dei due protagonisti, regalandoci un quadro completo della situazione e spianandoci la strada verso la risoluzione del caso. La storia è semplice ma non troppo, lo stile dall’autore scorrevole, con descrizioni corte e la presenza di numerosi dialoghi che alleggeriscono senza dubbio l’andamento del racconto. Un libro breve e leggero, che porta con sé un grande rompicapo e ti impedisce di staccare gli occhi dalle pagine. Una combinazione perfetta di elementi fa funzionare bene la storia, costringendoti a girare pagina dopo pagina correndo alla ricerca della verità insieme ai personaggi. Senza alcun dubbio un libro che può essere letto in un battito di ciglia.

Alessia Marinero



0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page