I diritti delle donne si svilupparono col tempo, passando da non poter far parte della società a conquistare i propri diritti in modo autonomo.
Nel periodo dell’800, molti uomini descrivevano le donne come se fossero destinate solo al lavoro domestico e alla cura dei propri figli. Le donne dovevano accettare il marito scelto dai genitori e per questo potevano solo immaginare, tramite libri romantici, un matrimonio basato sul sentimento ma, nonostante questo, le letture che erano concesse alle ragazze erano ridotte e incentrate sull’educazione. Nelle famiglie aristocratiche, era ancora diffusa l’usanza di affidare le proprie figlie ai collegi religiosi.
Andando avanti con il tempo, le donne presero consapevolezza del rispetto verso loro stesse e così, il 6 dicembre 1975 a Roma, ebbe luogo la prima manifestazione femminista italiana, che si svolse dopo tre mesi da uno degli episodi più drammatici della cronaca italiana, il massacro del Circeo, quando due ragazze vennero violentate e massacrate da tre ragazzi e ciò suscitò più rabbia nelle donne e più voglia di lottare.
Un altro evento che segnò la storia delle donne fu la possibilità di votare il 10 marzo 1946. Si tratta delle prime elezioni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Il decreto entrò in vigore il 2 febbraio e potevano votare le donne con più di 21 anni, eccetto le prostitute.
Le donne non ebbero solo il diritto di voto, ma anche altri diritti come quello di maternità, il diritto al lavoro e all’istruzione, ma soprattutto il rispetto da parte della società, in modo da riuscire a ribadire i propri valori ed ottenere la parità .
Nonostante questo, tutt’oggi ci sono uomini che discriminano le donne e fraintendono il significato della parola possesso, violentando e abusando di loro sia fisicamente che mentalmente, portandole in alcuni casi ad odiare il proprio corpo e, addirittura, al suicidio. Tutte le donne dovrebbero farsi rispettare, evidenziando i propri valori e facendo sentire la loro voce a tutto il mondo.
Mallia Nicole e Ferro Anita
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