<<Pur bella la vita, merita di rischiare. Bisogna rischiarla ogni tanto per sentire quanto vale>>
scritta del Chiostro di San Gerolamo, presso la Scuola Superiore Sant'Anna
Questo numero di Scicliceo vuole aprire le danze con un’intervista a una ragazza che fino a poco tempo fa sedeva fra i banchi del “Quintino Cataudella” proprio come noi facciamo adesso; una ragazza in grado di distinguersi per l’umiltà dimostrata e la fervente passione negli studi. Sofia Maria Ciavorella, infatti, si è altresì distinta per essere entrata a far parte di un ambitissimo percorso universitario, la “Scuola Superiore Sant’Anna” di Pisa. Si tratta di un istituto di pubblica istruzione universitaria che promuove lo sviluppo e la ricerca in campo scientifico-tecnologico, in contesti nazionali e internazionali.
Alla domanda <<Cosa porti con te del “Quintino”?>> Sofia risponde: <<La maggior parte delle nozioni si dimentica, non l’umanità dei docenti.>>
Nello specifico Sofia sta approfondendo gli studi di Medicina, verso cui era già orientata da tempo. Viene da chiedersi, dunque, l’origine di questa ambizione.
<<La propensione per la Medicina potrebbe essere sorta in contrapposizione alla tentazione di mio padre di portarmi verso il mondo dell’Ingegneria. In verità credo sia sempre stata una mia vocazione. All’inizio, tuttavia, ero attratta più dalla ricerca solitaria, mentre adesso credo che il contatto umano sia fondamentale.>>
Il “Sant’Anna” infatti mira non solo alla crescita dei suoi studenti in ambito accademico, ma anche nelle relazioni interpersonali: varie, infatti, le attività organizzate per consolidare i rapporti tra le matricole. Dopo un periodo di “forzata” conoscenza tra gli studenti, questi possono contare sul supporto e sulla fiducia reciproca. La Scuola Superiore, a detta di Sofia, mira infatti alla realizzazione di progetti corali, cioè esperienze in cui studenti dalla diversa formazione accademica si possano coadiuvare nel raggiungimento di un fine comune. Il “Sant’Anna” è poi caratterizzato, oltre che dall’ampio respiro, anche dall’impegno nel far acquisire ai ragazzi le giuste capacità comunicative necessarie per la divulgazione del sapere scientifico, in quanto i risultati ottenuti in questo campo dovrebbero essere comunicati nelle loro linee essenziali.
Come ci ha insegnato il grande Michelangelo Buonarroti, l’opera vien fuori grazie all’arte del togliere.
<<Sofia, quale augurio ti senti di fare a studentesse e studenti del “Q.Cataudella?” >>
<< Personalmente, mi ispira il mantra recitato nel film “Una famiglia vincente” con Will Smith: “If you fail to plan, you plan to fail”. Auguro a ognuno di voi di mantenere vivo il fuoco dentro. Siate curiosi!>>
Andrea Pisana
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