Gal Gadot: il sostegno a israele e il declino della carriera
- Scicliceo

- 1 giorno fa
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Con la guerra tra Palestina e Israele in corso,ogni giorno migliaia di persone si schierano a favore di una delle due potenze in conflitto. Questo, ovviamente, non riguarda solo la gente comune ma anche personaggi pubblici di rilevanza politica o culturale. È il caso dell’attrice e modella israeliana Gal Gadot, nota per il ruolo di Wonder Woman, che si è mostrata più volte a sostegno del suo paese. Recentemente ha rotto il silenzio sulle accuse che gravitavano intorno al film uscito quest'anno ,“Biancaneve”, secondo cui il flop della pellicola potrebbe mettere a rischio il futuro dell’attrice a Hollywood. Gal Gadot si è dichiarata contraria all’industria cinematografica che le avrebbe esercitato pressioni riguardo all'occupazione israeliana su Gaza. In seguito all'appoggio di Israele da parte dell’attrice, numerosi attivisti pro-Palestina sono intervenuti boicottando la sua carriera e la sua vita privata. Oltre alle molteplici critiche, un paio di mesi fa la stella a lei dedicata sulla Walk of Fame a Los Angeles è stata vandalizzata con messaggi che sottolineano le sue origini ebraiche e che la definiscono “assassina di bambini” , facendo riferimento ai cecchini israeliani. Il suo sostegno pubblico e attivo alla politica Israeliana le è anche costata la partecipazione alla Mostra del Cinema di Venezia, successivamente ad una lettera inviata da 1500 persone tra attori, registi e attivisti alla Biennale di Venezia in cui viene esplicitamente chiesto di vietare la partecipazione di Gal Gadot. Nella lettera la accusano di “sostenere ideologicamente e materialmente la condotta politica e militare di Israele” e si chiede che lo spazio, su tappeti rossi ecc., sia riservato anche a una delegazione di artisti palestinesi. Inoltre, riguardo al film “Assassinio sul Nilo”, esso ha ricevuto attenzione non solo per il suo cast stellare ma anche per le controversie legate alla presenza di Gal Galdot nel ruolo di protagonista; a causa delle dichiarazioni a favore dell’esercito israeliano , alcuni paesi arabi come Libano, Kuwa-t e Tunisia hanno scelto di boicottare o vietare la distribuzione del film. In Italia il film è uscito regolarmente al cinema senza restrizioni o forme di censura.
Guglielmo Savà e Ginevra Ragusa


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